La Banque de France, banca centrale transalpina ed ex autorità emittente della Repubblica Francese, sta  collaborando strettamente con gli Stati Uniti, e in particolare con il colosso bancario JPMorgan ad ampliare la propria gamma di servizi basati su lingotti d'oro per le banche centrali.

Brexit & oro: fuori Londra, dentro Parigi?

La notizia, trapelata lunedì 12 novembre da ambienti molto vicini ai due soggetti coinvolti, è stata pubblicata con ampia evidenza dal portale “GoldBroker” (leggi qui l’articolo originale).

Secondo le parole del vice governatore della banca centrale francese Sylvie Goulard, riportate dal periodico Alchemist, la rivista della London Bullion Market Association (LBMA), vi è stata ed è in corso con "una grande banca commerciale" una serie di attività della BdF per offrire swap, contratti di locazione e depositi in metallo prezioso con base Parigi.

Altre fonti hanno confermato la controparte era in effetti JPMorgan, una delle più grandi banche commerciali del mondo a trattare bullion in lingotti e membro di un gruppo che effettua compravendite nel mercato dell'oro per 25 miliardi di dollari al giorno sulla piazza di Londra.

Qui opera ovviamente la Bank of England che funge da custode del metallo prezioso e fornitore di servizi per numerose altre banche centrali di tutto il mondo ed ha il vantaggio ulteriore di operare all'interno del mercato di Londra, di gran lunga il più grande pool per il trading commerciale di lingotti d’oro del mondo.

Fino ad ora, le banche centrali che detenevano oro presso la Banca di Francia dovevano passare per Londra se volevano eseguire transazioni di mercato. JP Morgan ha invece dichiarato di aver "aperto un conto con la Banca di Francia" e ha rifiutato di commentare ulteriormente. La Banca di Francia ha rifiutato di commentare del tutto, anche se alcune fonti del mondo finanziario hanno asserito che la Banca di Francia si sta riposizionando per sfruttare l'incertezza sul ritiro della Gran Bretagna dall'Unione Europea, pensando che alcune banche centrali, in futuro, potrebbero voler cercare alternative alla storica location di Londra.

"Sono tutti convinti [Banque de France e JP Morgan, NdT] che la Brexit sta per cambiare le cose e vogliono essere lì", ha sottolineato la fonte dell’articolo di “GoldBroker”: "Loro sono già pronti a presentarsi ai potenziali clienti europei".

Una tale mossa potrebbe inserirsi in un più ampio piano caldeggiato da Parigi per diventare un vero e proprio hub dei mercati finanziari europei dopo il completamento della Brexit. Il capo della Banca di Francia ha dichiarato in maggio che il suo istituto è ideale per rappresentare la "banca centrale dei mercati in Europa".

La Banque del France ha iniziato a espandere i propri servizi relativi ai metalli preziosi, e all’oro in particolare, già nel 2012, ha dichiarato Sylvie Goulard nell'articolo pubblicato da Alchemist. E inoltre, la banca centrale di Parigi sta anche effettuando una radicale ristrutturazione dei propri caveau per consentire operazioni - con carrelli elevatori di nuova generazione - operazioni di movimentazione più rapide e sicure, il tutto per migliorare la qualità delle proprie riserve d'oro e dei relativi siti di stoccaggio in modo che possano operare in maniera concorrenziale sul mercato internazionale.

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