In queste righe parliamo di una moneta in oro da investimento che ha visto la luce dall’altra parte del mondo, in Sud America, nel lontano 1926. Si tratta dei 100 pesos (anche denominati come “diez condores”) coniati dalla zecca di Santiago del Cile rinnovando una plurisecolare tradizione di monete in metallo prezioso che nel paese aveva avuto, ai tempi della dominazione spagnola, dei prestigiosi precedenti.
La moneta da 100 pesos viene prodotta in oro a 900 millesimi, con peso legale definito in 20,3397 grammi (contenuto di metallo prezioso, 18,31 grammi pari a 0,589 once troy) e diametro di 30,50 millimetri. Al dritto, è raffigurato un elegante profilo femminile laureato e rivolto verso sinistra, che rappresenta la Repubblica drappeggiata con un tipico abito cileno e con, sulla spalla, la stella della bandiera nazionale. In cerchio la scritta REPUBLICA DE CHILE e la data.
Al rovescio l'emblema nazionale cileno formato da uno scudo sagomato contenente una stella a cinque punte e sormontato da un pennacchio di piume; lo scudo è sostenuto da due animali coronati, è a sinistra (per chi guarda) un huemul (cervo originario della regione andina) e a destra un condor. La composizione, decorata da un ramo d'alloro, poggia su una base di roccia ed è completata dalle iscrizioni CIEN PESOS (in alto), 100 Ps DIEZ Condores (in basso) e da una S sormontata da una piccola lettera èoè, monogramma dell'officina monetaria di Santiago del Cile fin dai tempi del colonialismo spagnolo.
Il primo anno di produzione di questa moneta, come detto, è il 1926; una seconda battitura si ebbe nel 1932 e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, i 100 pesos furono prodotti dal 1946 al 1964 e quindi dal 1968 al 1980 (esclusi il 1975 e il 1979). Con soggetti del tutto identici, eccetto che per il valore, la zecca del Cile ha prodotto anche monete da 50 pesos nel 1926, 1961, 1965 e 1973. Con diametro di 24,00 millimetri, queste monete pesano 10,1698 grammi e contengono un fino del 90%.
Caratteristica dei 100 e 50 pesos cileni fu quella di essere stati coniati, fin dal primo anno, non come moneta potenzialmente circolante bensì come moneta da investimento, destinata alla tesaurizzazione al pari di un lingotto e, al tempo stesso, garantita dall'officina monetaria statale e dai simboli dell'autorità governativa.