I quantitativi di metallo prezioso stoccati a livello globale dalle istituzioni pubbliche sono al massimo da diciotto anni a questa parte: lo riporta l’11 giugno autorevole quotidiano economico “Financial Times” (leggi qui l’articolo completo) in un approfondimento nel quale si sottolinea, innanzi tutto, come a determinare questo picco storico siano state le ragioni di incertezza geopolitica, in primo luogo l’elezione di Trump alla presidenza degli Stati Uniti, quindi la Brexit e il persistente rischio terrorismo.
Gli investitori pubblici hanno aumentato le loro riserve auree nette di 377 tonnellate rispetto ad un quantitativo globale stimato, lo scorso anno, a 31.000 tonnellate circa: si tratta del livello più alto dal 1999, secondo uno studio condotto considerano ben 750 tra banche centrali, fondi pensione pubblici e fondi sovrani con un totale di patrimonio di circa 33,5 trilioni di dollari.
Danae Kyriakopoulou, capo economista presso l'Official Monetary and Financial Forum (OMFIF), l'organismo che ha compilato la ricerca, sostiene cheè gli investitori statali hanno puntato sul metallo prezioso a causa del suo status di bene rifugio e per sfruttare i prezzi in rialzo. Il prezzo dell'oro è infatti aumentato dopo il voto che ha sancito la Brexit, in maniera inaspettata, nel mese di giugno 2016, e subito dopo l'elezione di Donald Trump nel mese di novembre, anche se è sceso poi nelle ultime settimane dell'anno.
Secondo Alistair Hewitt, capo dei servizi di mercato del World Gold Council, “le banche centrali e le istituzioni pubbliche, specie dei mercati emergenti, detengono notevoli quantità di dollari USA, e hanno comprato oro, perciò, come copertura contro un'esposizione valutaria concentrata e potenzialmente rischiosa“.
Le banche centrali di Russia, Cina e Kazakhstan sono tra i grandi investitori che - in rapporto alle rispettive situazioni patrimoniali - hanno acquistato più oro l'anno scorso, secondo l'OMFIF. Gli investitori del settore pubblico hanno scelto di immagazzinare ulteriore metallo prezioso anche come scommessa contro l'aumento dell'inflazione, secondo Saker Nusseibeh, direttore generale di Hermes Investment Management, dato che "l'oro è il rifugio dall'incertezza".
ll totale delle attività gestite dagli investitori del settore pubblico nel mondo è aumentato del 1,3% nel 2016, determinato soprattutto da forti investimenti nei fondi pensione. Gli investitori statali europei hanno vissuto una crescita ancora più marcata, con un aumento delle attività del 3,2%. La People's Bank of China si conferma il più grande investitore pubblico al mondo con un patrimonio di circa 3 trilioni di dollari, davanti al fondo pensioni pubblico del governo giapponese. Il fondo petrolifero della Norvegia è invece il principale fondo di ricchezza sovrano.