Il World Gold Council ha appena diffuso un “Market update” (leggi qui) relativo alla Repubblica Federale Tedesca il cui mercato del metallo prezioso si è notevolmente evoluto negli ultimi due lustri, tanto da far parlare di un vero e proprio “decennio d’oro”.
Di fronte alle ripetute crisi finanziarie e alla politica monetaria della BCE, molti investitori tedeschi si sono rivolti all'oro per proteggere la propria ricchezza. In risposta, fornitori di nuovi prodotti sono entrati nel mercato rendendo più semplice per le persone investire in metallo prezioso. L'anno scorso, ad esempio, sono stati più di sei i miliardi di euro spesi in Germania in prodotti di investimento in oro, e sembra esservi spazio per un ulteriore margine di crescita.
Prima del 2008 il mercato tedesco era relativamente ristretto. La domanda della di lingotti e monete, tra il 1995 e il 2007, si è attestata su un modesto quantitativo di 17 tonnellate e, in alcuni anni, c'erano più venditori che acquirenti. All'inizio del 2000, addirittura, vari istituti bancari si sono tirati fuori completamente dalle attività legate ai metalli preziosi.
Dal 2007, con la crisi finanziaria globale, il mercato degli investimenti in oro tedesco è rifiorito. Solo nel 2016, 6,8 miliardi di euro sono allocati sotto forma di investimenti in metallo prezioso in Germania con un giro d'affari legato a lingotti e monete bullion stabilmente sopra le 100 tonnellate annue, come evidente anche da fiere di settore quali la World Money Fair di Berlino che dedica sempre più spazio agli operatori del settore metallo prezioso da investimento. Da notare anche come, nell'ultimo decennio, la crescita dei prodotti finanziari 'gold backed' come gli ETF, pur cresciuta costantemente, non sia mai riuscita a sostituirsi alla solidità concreta dell'oro fisico o a prevalere su di esso.
Del resto, gli investitori tedeschi hanno una consapevolezza molto spiccata degli effetti dell'instabilità finanziaria. L'iperinflazione degli anni è20 del secolo scorso è ancora presente nella memoria collettiva, come pure il fatto che il paese, in un secolo, abbia avuto ben otto diverse valute, tutte - tranne l'ultimo marco, messo in pensione dall'euro - collassate per effetto di crisi economiche o di eventi storici. Non sorprende perciò che l'oro, di fatto 'moneta permanente' venga visto dai tedeschi come un solido approdo per proteggere la loro ricchezza.
Il report del World Gold Council si sofferma poi sull'espansione, in Germania, della rete di vendita sia del bullion fisico che dei prodotti finanziari basati sull'oro. Da un sondaggio del 2016 effettuato da Kantar TNS su oltre duemila investitori tedeschi è risultato che per il 59% degli intervistati l'oro non perderè mai il suo valore a lungo termine, per il 48% possedere oro contribuisce ad una percezione di maggior sicurezza e per il 42% che il metallo prezioso è “migliore di qualunque valuta“.
Stupisce un pò infine, scoprire che la quantità di oro acquistato pro capite nel 2016 in Germania è stata maggiore sia di quella relativa all'India che alla Cina. Il quantitativo, pari a 1,5 grammi a persona, supera infatti sia la Turchia (al secondo posto con 0,9 grammi pro capite) che gli USA (0,7 grammi) che le due superpotenze asiatiche: per ogni cittadino indiano, infatti, la richiesta di metallo prezioso è stata nel 2016 di 0,5 grammi, e per ogni cinese di 0,7 grammi.