INDIA, AL VIA IL NUOVO REGIME FISCALE | “Il primo luglio - scrive il World Gold Council in un report diramato di recente - il labirinto fiscale oggi in vigore in India sarà finalmente sostituito con una Goods & Service Tax (GST) semplificata. Si tratta della più grande riforma fiscale messa in atto fin dai tempi dalla liberalizzazione economica in India nei primi anni ’90 del secolo scorso.
Mentre i consumatori finali di metallo prezioso dovranno affrontare una fiscalità leggermente più elevata e anche l'industria sarà necessariamente costretta ad un periodo di aggiustamento - prosegue il WGC - noi prevediamo che l’impatto complessivo sull'industria dell'oro sarà alla fine positivo. La catena di approvvigionamento del metallo prezioso dovrebbe diventare più trasparente ed efficiente, e la riforma fiscale potrebbe aumentare la crescita economica supportando, per conseguenza, anche la richiesta d’oro”. Tutti i dettagli sono scaricabili dal sito del WGC a questo indirizzo.
TEXAS, AL VIA CAVEAU STATALE | “C'è oro sulle colline”, recitava un vecchio adagio dei pionieri americani; o almeno, ci sarà. Il 14 giugno, il ragioniere generale del Texas Glenn Hegar ha annunciato che la Lone Star Tangible Assets Management, basata proprio in Texas, sarà il partner prescelto dallo Stato per aprire il tanto atteso Texas Holding Bullion, la versione “locale” di Fort Knox.
Il deposito di metallo prezioso sarà inizialmente situato in una struttura temporanea di proprietà di Lone Star situata a nord di Austin, e dovrebbe iniziare a ricevere lingotti e monete già nel gennaio 2018. Lone Star ha stipulato un contratto con il Texas per cinque anni con due opzioni di proroga di un anno. L'azienda sarà incaricata di costruire e gestire il sito di massima sicurezza che è stato progettato per la prima volta dopo che un disegno di legge è stato approvato due anni fa per creare un deposito di metallo prezioso statale indipendente da quelli federali. Maggiori dettagli sul portale “Chron” a questo indirizzo.
SUD AFRICA, NUOVE NORME SULLE MINIERE | Molte compagnie minerarie operative nel paese, nel settore aurifero e non (tra cui Anglo American, Glencore, Impala Platinum, Lonmin e South32), hanno subito un brusco calo sui mercati azionari quando, a metà giugno, il governo di Pretoria ha annunciato di aver aumentato il requisito di legge che fissa la percentuale minima di proprietà da riservare a soci di colore per le miniere locali stabilendo, inoltre, un termine di 12 mesi perché le società si adeguino alla nuova norma.
“Il governo - si legge in una nota del ministro delle Risorse minerarie - ha stabilito un nuovo tetto minimo del 30% rispetto all'attuale 26% per garantire più proventi dal flusso di risorse naturali del Sud Africa alla maggioranza nera”. La maggior parte delle compagnie minerarie hanno da tempo raggiunto il livello del 26% finora previsto, ma molti degli investitori di colore hanno già dichiarato di non volere o poter aumentare ulteriormente le proprie quote di partecipazione. Lo riporta “SeekingAlpha” a questo indirizzo.