La contrazione che ha colpito il prezzo del metallo prezioso nelle sedute tra il 2 e il 6 ottobre scorsi continua a far discutere gli analisti. Il Gold Anti-Trust Action Committee, ad esempio, ha rilanciato il 6 novembre una sintetica ma interessante analisi pubblicata dal portale “King World News” (leggi qui il testo originale) nella quale l’esperto di metalli preziosi John R. Ing riflette sul contrastato rapporto tra oro fisico e “oro di carta”. Quest’ultimo, infatti, in alcuni casi - come accaduto lo scorso mese - se abilmente manipolato attraverso scambi di elevati volumi “virtuali” a libello globale, si dimostra in grado di influenzare il prezzo del metallo prezioso provocandone, come si è visto, artificiosi e non giustificati ridimensionamenti.

'Paper VS Physical': la guerra dell'oro continua

John R. Ing sottolinea innanzi tutto una dinamica a cui si è assistito più volte sul mercato dell'oro: se è vero che 'l'oro di carta' è stato ed è in grado di avere effetti negativi sul fixing, è anche vero che il metallo prezioso in senso concreto, il 'fisico' conferma le proprie caratteristiche di resilienza rispetto alla minaccia del 'virtuale' in quanto gode ancora, come accade da millenni, di una fiducia diffusa da parte degli investitori sia istituzionali che privati. Anzi - prosegue Ing - sta diventando sempre più difficile, per i manipolatori, spingere in basso il prezzo dell'oro fisico sfruttando strumenti finanziari di vario tipo.

Ciò che appare come dato di fatto è, ad esempio, che numerosi paesi e banche centrali proseguono in modo sistematico nell'acquisto di metallo prezioso sotto forma di lingotti. La Russia, tra gli altri, nel solo mese di settembre 2016 ha incamerato 134 tonnellate metriche d'oro nell'ambito di una politica di rafforzamento delle riserve nazionali che dura ormai da 20 mesi ininterrottamente. Anche la Cina - pur essendo un mercato le cui cifre reali sono di difficile interpretazione - ha visto crescere del 9%, solo in settembre, le richieste di metallo prezioso dall'estero attraverso lo Shanghai Gold Exchange.

John R. Ing prosegue la sua analisi sottolineando come nonostante gli imbrogli nel mercato dell'oro di carta, [...] la domanda di oro fisico in India è salita di un incredibile 25% anche se, si fa notare, nell'ultimo trimestre i risultati relativi alla produzione globale di metallo prezioso appaiono non univoci, con alcune compagnie minerarie e aziende produttrici in evidenti difficoltà nel far fronte alle richieste del mercato.

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