Ronan Manly, esperto del settore metalli preziosi e autore di articoli su numerosi blog internazionali, è stato intervistato di recente dal network “Russia Today” sul rapporto tra banche centrali e prezzo del metallo prezioso (accedi qui alla versione originale dell’articolo). Un tema scottante al punto che l’autore titola “Le banche centrali si preoccupano del prezzo dell’oro… tanto da manipolarlo!”.
“Le banche centrali - esorsisce Manly - hanno una lunga storia di manipolazione del prezzo dell'oro. Questa manipolazione ha assunto forme diverse nel corso degli anni. Inoltre, non dovrebbe sorprendere che le banche centrali intervengano nel mercato dell'oro, dato che intervengono anche in tutti gli altri mercati finanziari. Sarebbe ingenuo pensare che il mercato dell'oro dovrebbe essere diverso“.
In realtà, l'autore sottolinea come l'oro sia un caso speciale: “L'oro per i banchieri centrali è come il sole per i vampiri. Ne sono terrorizzati, e in qualche modo ne sono intimoriti. Terrorizzati poichè l'oro è un barometro dell'inflazione e un indicatore della forza relativa delle valute legali. Il prezzo dell'oro influenza i tassi di interesse e i prezzi delle obbligazioni. Ma i banchieri centrali (che conoscono il loro lavoro) sono anche in soggezione rispetto all'oro dal momento che rispettano e comprendono il valore e il potere dell'oro all'interno del sistema monetario internazionale e l'importanza dell'oro come risorsa di riserva“.
Quindi le banche centrali sono anche costantemente in guardia dal permettere che il mercato dell'oro sia completamente libero ed operano per avere una qualche forma di influenza sul suo prezzo e sul sentimento del mercato.
La Banca dei Regolamenti Internazionali, ad esempio, affiora frequentemente nella manipolazione dei prezzi dell'oro come realtà di coordinamento e guida di molti dei piani di soppressione del valore di mercato del metallo prezioso. Questo in tutti i decenni dagli anni '60 fino agli anni 2000.
La manipolazione è stata “ufficiale“ finchè il Tesoro degli Stati Uniti e un consorzio di banche centrali dell'Europa occidentale hanno mantenuto il prezzo dell'oro a 35 dollari l'oncia, coordinando le loro operazioni dalla Bank for International Settlements (BIS) a Basilea, in Svizzera, e usando la Bank of England a Londra come agente di transazione. Questa manipolazione dei prezzi si è interrotta nel marzo 1968 quando il Tesoro USA ha innescato il passaggio a un prezzo dell'oro da "libero mercato".
Le banche centrali hanno continuato a frenare i prezzi dell'oro negli anni '70, sia attraverso gli sforzi volti a demonetizzare il metallo prezioso, sia tramite il riversare oro fisico sul mercato per smorzare i prezzi. Queste vendite sono state unilaterali, ad esempio vendite di oro del Tesoro USA nel 1975 e nel periodo 1978-1979, e anche coordinate (e orchestrate dagli Stati Uniti), ad esempio le vendite di oro del FMI nel periodo 1976-1980.
Ronan Manly prosegue analizzando nei dettagli le azioni svolte dalle banche centrali per frenare, nel tempo, una libera dinamica del prezzo dell'oro prendendo in esame anche fenomeni tipo i prestiti tra istituti o le cessioni. Sè, perchè le banche centrali a volte vendono anche grandi quantità di oro, come ha fatto la Svizzera all'inizio degli anni 2000, o come le vendite di oro della Banca d'Inghilterra alla fine del 1990. Mentre i dettagli e le reali motivazioni di tali vendite di oro sono sempre avvolti nel mistero, è evidente che l'impatto di questi annunci di vendita di solito si è tradotto in una fase di contrazione del prezzo dell'oro. Quindi gli annunci di vendita di oro sono un'altra tattica che le banche centrali usano a volte mantenere la pressione sul prezzo.
Tornando alla “famigerata“ Banca deri Regolamenti Internazionali, nel giugno 2005 William R. White, uno dei suoi funzionari, ha affermato in modo esplicito che uno degli obiettivi della cooperazione con le banche centrali era di compiere “sforzi congiunti per influenzare i prezzi degli asset (in particolare l'oro e le valute estere) in circostanze in cui ciò poteva essere ritenuto utile“.
Nel 2008, la BRI presso la sua sede in Svizzera ha persino dichiarato - in una presentazione ufficiale alle banche centrali - che uno dei servizi offerti è proprio rappresentato da “interventi nel mercato dell'oro“. La manipolazione, dunque, è un'attività ufficiale...