Una massiccia operazione di recupero è appena iniziata per tentare di riportare alla luce quello che si ritiene possa essere un enorme tesoro sotto forma di lingotti di metallo prezioso -  del valore attuale di circa 125 miliardi di dollari - affondato dai tedeschi durante la Prima e la Seconda guerra mondiale.

125 miliardi di dollari in oro dai fondali oceanici

La società Britannia's Gold prevede infatti di esplorare decine di relitti sparsi negli oceani di mezzo mondo che furono affondati dai famigerati U-boat della Marina tedesca. L'azienda ha fatto sapere che un team di 37 persone è impegnato per individuare e analizzare i primi tre obiettivi, utilizzando tecnologie e attrezzature di mappatura video e acustiche. Tra i primi relitti che Britannia's Gold intende esplorare vi sono una nave della Prima guerra mondiale affondata sulla rotta verso il Canada.

Will Carrier, direttore delle operazioni, ha dichiarato che le indagini preliminari sono state completate appena alcune settimane fa: "Il nostro team ha lavorato in modo certosino per assicurarsi che tutti gli aspetti del progetto siano stati pianificati e integrati ben prima della partenza della nave da esplorazione e recupero".

La società ha passato venticinque anni ad analizzare documenti d'archivio, registri di carico, polizze assicurative e testimonianze finanziandosi principalmente con una operazione di crowdfunding. La svolta è arrivata quando un ricercatore del team ha individuato un documento scritto da un consigliere del primo cancelliere in carica in Gran Bretagna durante la Prima guerra mondiale, Reginald McKenna, in un faldone contenente una serie di testamenti di marinai.è"Il documento indica chiaramente i movimenti d'oro effettuati per conto del governo di Londra su svariati mercantili, che sono indicati con i rispettivi nomi, gli esatti quantitativi di metallo prezioso caricati e le indicazioni su date e rotte di viaggio... stato un puzzle complesso da rimettere insieme con grande pazienza", ha dichiarato il dottor Carrier al quotidiano “Guardian“.

Britannia's Gold ammette che anche compagnie di recupero “rivali“ potrebbero conoscere l'esistenza di alcuni di questi 'forzieri sommersi', ma non avrebbero informazioni su ciò che si trovava effettivamente a bordo e soprattutto sulle posizioni di probabile affondamento, dati ottenuti grazie all'incrocio tra bollettini militari, fonti storiche e dati assicurativi.

All'inizio di quest'anno è stato già reso noto che gli esperti di Britannia's Gold hanno accertato che il bastimento 'City of Benares', affondato nel dicembre 1940, avrebbe trasportato un carico segreto di lingotti d'oro.èLa nave stava portando centinaia rifugiati dal Regno Unito in Canada quando venne silurata nell'Atlantico settentrionale da un sottomarino tedesco con la perdita di 262 passeggeri. èQualsiasi quantitativo d'oro trovato - fa in ogni caso sapere la compagnia di recuperi - è di proprietà legittima del governo britannico e Britannia's Gold dovrà concordarne la spartizione di caso in caso. Certo che se la stima di 125 miliardi di dollari in oro fosse veritiera, e anche solo parte di questo enorme quantitativo venisse effettivamente recuperato, si tratterebbe di un vero affare.

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