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Secondo quanto dichiarato dalla società di consulenza “Metal Focus”, le banche centrali di tutto il mondo si preparano ad acquistare 1.000 tonnellate d’oro nel corso del 2025, consolidando così per il quarto anno consecutivo, la scelta di diversificare le riserve con acquisti massicci di metallo prezioso, nell’ottica di ridurre l’esposizione agli asset finanziari.
Dall’inizio dell’anno il prezzo dell’oro è aumentato del 29% circa dall’inizio dell’anno, raggiungendo un massimo storico di 3.500 dollari per oncia ad aprile, spinti dalle tensioni geopolitiche e dall’incertezza economica alimentata dalle politiche tariffarie del presidente statunitense Donald Trump.
Secondo il rapporto annuale recentemente diffuso dalla società, il rally dei prezzi non ha ancora frenato gli acquisti delle banche centrali, che nel primo trimestre del 2025 sono rimasti in linea con la media trimestrale registrata tra il 2022 e il 2024.
«I fattori che hanno sostenuto il processo di dedollarizzazione negli ultimi anni sono ancora pienamente presenti», sottolinea Metals Focus. «Anzi, la politica estera imprevedibile del presidente Trump, le sue critiche pubbliche al presidente della Fed Jerome Powell e il peggioramento delle prospettive fiscali degli Stati Uniti hanno ulteriormente minato la fiducia nel dollaro e nei titoli di stato americani come beni rifugio».
La richiesta delle banche centrali rappresenta quasi un quarto della domanda totale di oro fisico, collocando le banche al terzo posto tra i principali acquirenti dopo il settore della gioielleria e gli investitori privati. Per il 2025, si prevede un calo dell’8% rispetto al record del 2024, quando gli acquisti hanno toccato le 1.086 tonnellate.
Sempre secondo Metals Focus, nel primo semestre Polonia, Azerbaigian e Cina – acquirenti costanti negli ultimi anni – hanno guidato gli acquisti ufficiali, ma si sono registrati anche afflussi costanti verso l’Iran, a conferma di nuovi acquisti da parte della Banca centrale iraniana.
La società stima che il prezzo medio dell’oro aumenterà del 35% nel 2025, dopo un +23% nel 2024, con ulteriori rialzi attesi anche nel 2026.
Foto: pixabay.com