Il Boston Consulting Group ha realizzato, per conto del World Gold Council, un ampio studio sul fenomeno del riciclaggio del metallo prezioso, focalizzato in particolare sull’oro.
Non parliamo tuttavia di alcun fenomeno criminale, nè dell'utilizzo di oro a scopi illeciti, bensì di quella vera e propria industria che, avvalendosi di moderne tecnologie, si occupa ad esempio di recuperare e rendere nuovamente utilizzabile l'oro presente nelle centinaia di milioni di dispositivi elettronici che, ogni anno, vengono dismessi e 'rottamati'; il gruppo di studio capeggiato da Alistair Hewitt fa notare, tuttavia, che da questa fonte proviene solo il 10% dell'oro recuperato ogni anno, mentre il 90% proviene da gioielleria e dintorni.
La quotazione del metallo prezioso e il suo andamento nel tempo sono i fattori che influenzano maggiormente l'industria del riciclaggio: si è notato, ad esempio, che la crisi economica iniziata nel 2007 ha portato ad una crescita media nel settore pari al 20%, dal momento che un gran numero di persone nel mondo ha dovuto (o voluto) trasformare il proprio oro in liquidità. Le quotazioni record degli scorsi anni hanno cosè portato ad un picco nella produzione di oro riciclato, che nel 2009 ha raggiunto le 1.728 tonnellate; il successivo stabilizzarsi dell'economia globale e la progressiva ripresa hanno fatto sì, per contro, che nel 2014 il settore realizzasse la peggior performance degli ultimi sette anni.
Sta di fatto che la quantità d'oro recuperata da smartphone, laptop e simili è raddoppiata negli ultimi dieci anni; gli analisti di Boston prevedono inoltre che il volume dei rifiuti dai quali sarà possibile attingere per riciclare metallo prezioso è destinata a crescere, dalle 400 mila tonnellate del 2012, fino a più di 2 milioni di tonnellate nel 2025. Il rapporto completo, ricco di informazioni sull'industria del riciclaggio e di interessanti dettagli e grafici esplicativi, è disponibile a questo indirizzo.