Il quotidiano britannico “The Guardian” ha scoperto e pubblicato di recente un documento segreto contenente le linee guida dell’organizzazione terroristica internazionale capeggiata da Abu Bakr al-Baghdadi che sta seminando il terrore tra Europa e Medio Oriente, e nel quale vengono elencati nel dettaglio - in ventiquattro pagine - i “principi nell’amministrazione dello Stato Islamico”, dalla gestione dei campi di addestramento dei miliziani alla propaganda, senza dimenticare il controllo di risorse strategiche come il petrolio e l’oro.
Le fonti di finanziamento occulte del Califfato non sono ancora note, anche se si sospettano collusioni con paesi arabi e con personaggi influenti del mondo islamico; certo è, invece, che quando l'ISIS ha preso il controllo della seconda più grande città dell'Iraq, Mosul, ha trafugato circa 450 milioni di dollari dalla locale filiale della Banca centrale irachena. Un patrimonio enorme di cui faceva parte anche una quantità cospicua, sebbene non precisabile, di lingotti d'oro delle riserve nazionali.
Con parte di quel metallo, nell'ottica propagandistica di èsostituire alle principali valute globali (dal dollaro all'euro allo yuan renminbi) una nuova moneta, concreta e coniata nel metallo più prezioso, l'ISIS ha prodotto dinar in oro che sono stati presentati anche in un sito web dedicato. In un video - che, nella versione integrale di propaganda, dura quasi un'ora - è stato ''quindi illustrato il ritorno del dinar d'oro''; obiettivo dichiarato della nuova 'valuta' è le virgolette sono d'obbligo -quello di spazzar via il predominio del ''sistema finanziario capitalistico di schiavitù, sostenuto da un pezzo di carta chiamato dollaro della Federal Reserve''.
Il filmato non spiega, ovviamente, dove avvenga la produzione dei dinar nè come verranno distribuiti e come tenteranno di sostituire le valute che circolano nei territori occupati in Iraq e Siria. Secondo l'economista iracheno Basim Jameel, tuttavia, la pubblicazione del video è solo un tentativo di risollevare il morale dei combattenti islamici, che nei mesi scorsi hanno subito pesanti sconfitte e perso il controllo di Tikrit. Jameel ha spiegato a 'Bloomberg' che la produzione delle 'monete-lingotto' è relativamente semplice, dal momento che orefici di Mosul, in anni recenti hanno, importato dall'Italia macchinari in grado di produrre monete in quantitè. Eè tuttavia recente la notizia che i dinar in oro del Califfato sarebbero stati prodotti in Turchia, dove la polizia ne ha sequestrati centinaia di esemplari insieme ai conii destinati alla battitura.