Ormai è quasi normale che una banca indagata per comportamenti di mercato scorretti, e per questo multata, non faccia più notizia. Forse, perché non si vuole che faccia notizia come è accaduto per gli arresti e le pesanti sanzioni che la U.S. Commodity Futures Trading Commission ha appena fatto mettere in atto contro i colossi bancari UBS, HSBC e Deutsche Bank per manipolazione del mercato dell’oro.
A riportare in evidenza, invece, la notizia è fra gli altri il portale ''GoldSeek'' che il 2 febbraio, in un articolo a firma di Mark O'Byrne sottolinea come l'indagine abbia visto la CFTC a capo di un team di agenzie governative che hanno indagato di concerto con il Dipartimento della Giustizia USA e l'FBI portando ad "azioni di polizia contro tre banche e sei persone coinvolte nei reati di frode di merci e in schemi di spoofing".
Deutsche Bank, UBS e HSBC sono state tutte accusate di aver manipolato il prezzo dell'oro ma, ciò che stupisce, è che i tre istituti abbiano tutti ammesso senza gradi problemi, una volta scoperti, di essere colpevoli delle accuse e abbiano patteggiato multe milionarie. Deutsche Bank e UBS hanno accettato di pagare rispettivamente 30 milioni e 15 milioni di dollari USA, mentre HSBC pagherà 'appena' 1,6 milioni. Le ammende sono state ridotte in quanto ciascuna delle banche ha assistito la CFTC nelle indagini - che riguardano 'attività' di manipolazione in atto fin dal 2008 - ed hanno ammesso le accuse.
“Per anni - scrive O'Byrne - l'idea che il settore dei metalli preziosi fosse soggetto a qualcosa di diverso dalle semplici forze del libero mercato è stata respinta dai media mainstream e da alcuni commentatori. Molti hanno fatto riferimento alla manipolazione al ribasso dei prezzi dei lingotti d'oro come argomento buono per teorie cospirazioniste di basso livello e degne solo del deep web“.
Ad aggravare la situazione l'accusa di spoofing ossia lo stratagemma di inviare quantità di offerte di acquisto o di vendita relative a contratti futures - sul metallo prezioso, in questo caso - con l'intento di annullarle prima dell'esecuzione. Creando un'illusione nella domanda, gli spoofer possono così influenzare i prezzi a vantaggio delle posizioni di mercato di questo o quel soggetto controllore.
“Gli arresti e le multe significano che la manipolazione sta volgendo al termine?“ si chiede provocatoriamente O'Byrne. “Forse - è la risposta - ma è improbabile che, almeno fino a quando non lo vorranno le autorità monetarie, in prima fila la People's Bank of China“. Secondo vari esperti tra cui Jim Rickards la Cina è un sostenitore attivo nel meccanismo di manipolazione dei prezzi del metallo prezioso, poichè un prezzo depresso opera a favore del paese nel breve termine: èIl prezzo verrà soppresso fino a quando la Cina non possiederà tutto l'oro di cui ha bisogno. Una volta che la Cina sentirà di detenere la giusta quantità di oro, allora il limite sul prezzo del metallo prezioso potrebbe essere spostato decisamente. E, quel punto, non importa dove andrà l'oro, perchè tutti i principali paesi si troveranno nella stessa barca.
Le autorità cinesi hanno affermato, in effetti: "Non siamo a nostro agio nel detenere l'enorme quantità di dollari attuale a meno che non possiamo avere anche l'oro. Ma se fossimo troppo trasparenti sull'acquisizione dell'oro, il prezzo aumenterebbe troppo rapidamente. Quindi abbiamo bisogno che le potenze occidentali mantengano il controllo sul prezzo e ci aiutino a ottenere l'oro, finchè non raggiungiamo una posizione di copertura. A quel punto, forse avremo ancora un dollaro stabile".
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