L' assicurazione dei depositi bancari è una misura attuata in molti paesi per proteggere, in tutto o in parte, i risparmiatori nel caso in cui le banche subiscano perdite causate dall'incapacità delle banche stesse di pagare i propri debiti quando dovuti.
I sistemi di assicurazione dei depositi costituiscono dunque una componente della rete di sicurezza del sistema finanziario volta a garantire la stabilità e la sostenibilità complessiva del sistema stesso.
Da un recente documento diramato dalla Banca centrale europea si apprende tuttavia che, secondo l'Eurotower, il sistema di protezione dei depositi non sarebbe più cosè necessario: "I depositi e i crediti coperti nell'ambito dei sistemi di indennizzo degli investitori dovrebbero essere sostituiti da esenzioni discrezionali limitate che devono essere concesse dall'autorità competente al fine di mantenere un certo grado di flessibilità".
Dunque i depositi fino a 100 mila euro, che erano automaticamente protetti in caso di un bail-in, non riceveranno più tale protezione. Inoltre, a questo problema si aggiunge la parte del rapporto BCE in cui si suggerisce che le banche potrebbero limitare l'accesso dei risparmiatori ai propri fondi. Secondo il rapporto: è[è] per un periodo transitorio, i depositanti potrebbero avere accesso a una quantità adeguata dei loro depositi coperti per coprire il costo della vita entro cinque giorni lavorativi dalla richiesta". Sulla base di questa clausola, i risparmiatori potrebbero avere accesso solo a una piccola quantità dei loro fondi (decisa dai responsabili delle autorità di regolamentazione) per almeno cinque giorni durante un periodo di shock finanziario o di crack di una istituzione bancaria.
Il 'caso Italia', con le banche venete in prima fila, si sta rivelando talmente esemplare da meritarsi un approfondimento a firma di Da Jansokoyles nelle pagine di “GoldCore“ (leggi qui il testo completo). Duecentomila sono stati i risparmiatori coinvolti, e ben quarantamila le imprese messe in ginocchio da quello che è considerato ormai il più grave bail-in della storia dell'Eurozona. Un caso non isolato, del resto, e che potrebbe ripetersi in altri ambiti e paesi, non solo in Italia.
“I risparmiatori - sostiene l'autore del lungo articolo - alla luce di quanto accaduto dovrebbero mettersi alla ricerca di mezzi con cui mantenere il valore del proprio risparmio e, allo stesso tempo, averlo a portata di mano in modo non vincolato ed immediato.“
A questo viene in mente subito l'oro fisico, allocato e protetto. Per il metallo prezioso di proprietà privata, infatti, non esistono controparti di sorta, nemmeno le banche centrali, che possano in alcun modo pretendere di disporne a proprio piacimento (a differenza del denaro contante depositato in banca) nè esiste una legislazione lo vincoli in alcun modo.
L'oro rappresenta dunque la miglior assicurazione finanziaria contro i bail-in, la cattiva gestione politica del sistema finanziario e contro gli eccessivi poteri delle istituzioni, anche quelle sovranazionali. “Ed è evidente che, ogni anno che passa, diventa più necessario che mai proteggersi da tali rischi“.