CINA | Alla fine dello scorso mese di aprile - lo ha reso noto l’agenzia Reuters - le riserve auree ufficiali della Repubblica Popolare Cinese erano pari a 58,14 milioni di once troy, rispetto ai 57,79 milioni di once troy della fine di marzo. L’incremento mensile è stato dunque di 350.000 once, pari a 10,886 tonnellate metriche. A diffondere il dato è stata la People’s Bank of China, la banca centrale di Pechino, che ha iniziato a rendere note le cifre aggiornate su base mensile delle proprie riserve di metallo prezioso dal mese di giugno 2015. 

Brevi dal mondo del metallo prezioso

INDIA | Il World Gold Council ha pubblicato un'infografica relativa al patrimonio aureo dell'India, che con la rappresenta Cina il mercato mondiale più importante per il metallo prezioso. Sono circa 22.000 le tonnellate d'oro possedute dalle famiglie indiane, mentre il fabbisogno annuo di metallo prezioso del settore oreficeria si attesta sulle 600 tonnellate circa. Un mercato florido ma non immune da problemi, se è vero che la gioielleria indiana, per il 10-15%, non ha un prezzo equo sul mercato interno o a causa di una eccessiva valutazione oppure di una caratura inferiore a quella dichiarata.

MESSICO | La miniera d'oro di El Limon - Guajes, di proprietà della compagnia Torex Gold Resources Inc. situata nella regione a nord di Acapulco, ha aperto i battenti ed è entrata in piena operatività. Dal sito, nel quale sono stati investiti 800 milioni di dollari complessivi e che d' lavoro a circa 500 persone, si prevede a pieno regime l'estrazione di una media annua di 369.000 once di metallo prezioso, pari a poco meno di undici tonnellate e mezzo di fino.

AUSTRALIA | La compagnia estrattiva Evolution Mining ha diffuso nuovi dati sulle potenzialità produttive dei propri impianti. Secondo le stime appena diramate, i sette siti di proprietà del gruppo australiano celerebbero nel sottosuolo ancora 5,85 milioni di once d'oro, in crescita di ben il 12% rispetto a quanto stimato fino ad ora.

BLOOMBERG | Mentre l'ambizione ad un sorriso splendente ha generato profitti da record per multinazionali come Procter & Gamble, per il mercato dell'oro l'introduzione di dentifrici sbiancanti e di nuova concezione di estetica dentale ha significato un danno notevole. Fino a dieci anni fa, infatti, nel mondo venivano impiegate ogni anno - per usi odontoiatrici come capsule, ponti ecc... - una media di 67 tonnellate d'oro all'anno che sono scese, secondo i dati 2015 del World Gold Council, a meno di 19 tonnellate sia per gli aumentati costi del metallo prezioso sia, soprattutto, per il fatto che i denti d'oro, un tempo considerati quasi uno status symbol, sembrano essere davvero passati di moda. E pensare che i primi ponti dentali in oro risalgono agli Etruschi e al VII secolo a.C.

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