Segnali diffusi di deflazione, tassi praticati dalle banche centrali con segno negativo, debito globale a livelli mai visti prima e in continua crescita: questi alcuni degli elementi marco economici e finanziari dalla cui analisi parte Chris Vermeulen per sviluppare un articolo apparso nel portale “GoldEagle” lunedì 28 marzo (leggi qui il testo completo).

Dall’oro come “unico porto sicuro” al Big Mac

Lo studio, naturalmente, prosegue mettendo in relazione la situazione attuale con il bene rifugio per eccellenza, l'oro, in merito al quale l'autore ripercorre alcuni passaggi storici fondamentali e l'andamento di mercato degli ultimi mesi fino a concludere che il metallo prezioso - forte di cinquemila anni di 'onorato servizio' - sia l'unico elemento ancora in grado di fornire garanzie effettive ai risparmiatori e agli investitori.

''L'oro 'è' il denaro'', afferma Vermuelen, nel cui articolo troviamo anche un grafico di grande interesse, quello che mostra il controvalore del dollaro americano in termini di milligrammi d'oro, dall'inizio del Novecento ad oggi, con la lunga fase di stabilità fino a dopo la Grande Depressione, una nuova fase di tenuta fino alla fine del Gold standard e i successivi decenni di libera fluttuazione.

Il grafico è tratto da un sito a nome 'PricedinGold.com' (accedi qui) che ospita una mole notevole di informazioni su quelli che sono stati, sono attualmente oppure sarebbero i prezzi reali di materie prime e prodotti di consumo in termini di metallo prezioso, nonchè i valori di valute ed indici azionari. Curioso, per esempio, il 'chart' relativo al prezzo del panino di punta di una nota multinazionale della ristorazione espresso, naturalmente, in termini di milligrammi d'oro: un grafico multiplo relativo a Stati Uniti, Giappone, Australia ed Europa dal 1986 in poi (clicca qui per visualizzarlo).

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