Il mercurio e i suoi impieghi industriali, specie in passato, hanno avuto un impatto devastante su migliaia di vite. Il mercurio, tuttavia, è ancora in uso nelle principali industrie, con conseguenze potenzialmente gravi. Basti pensare che, ogni anno, nel mondo si consumano quattromila tonnellate di mercurio e che varie centinaia di queste, dopo le lavorazioni in cui sono impiegate, finiscono nell’ambiente.
Da qualche anno, tuttavia, un gruppo di ricerca specializzato in prodotti chimici e tecnologici presso la Johnson Matthey sta portando avanti un processo pionieristico che vede il metallo prezioso, piuttosto che il mercurio, al centro di una serie di processi industriali potenzialmente critici. In una recente intervista, il dirigente di Johnson Matthey Sebastiaan van Haandel spiega come si sta riuscendo ad ottenere questo storico risultato che, oltre tutto, apre all’oro un nuovo scenario di utilizzo.
Il mercurio è notoriamente pericoloso ed estremamente tossico ed è stato al centro di uno dei peggiori disastri ambientali che il mondo abbia mai visto, una tragedia che attraversava quasi tutto il XX secolo. Nel 1908, il gruppo chimico Chisso Corporation aprì uno stabilimento a Minamata, in Giappone. La società era un grande utilizzatore di catalizzatori a base di mercurio e i prodotti di scarto contaminati venivano scaricati nella baia di Minamata. Verso la metà del secolo, i medici iniziarono a censire casi sempre più frequenti di quella che venne definita “malattia di Minamata”, una grave sindrome del sistema nervoso centrale causata da avvelenamento dal mercurio trovato nei molluschi.
Il governo giapponese iniziò a ripulire Minamata Bay alla fine degli anni '70, ma il processo durò venti anni, costò oltre 350 milioni di dollari e distrusse migliaia di vite. A seguito degli eventi calamitosi in quella zona, il Giappone fu il primo paese a vietare l'uso del mercurio per qualsiasi applicazione industriale.
Un'industria particolarmente interessata dall’uso o meno del mercurio è quella del cloruro di polivinile (il diffusissimo PVC). L'industria cinese del PVC è il più grande consumatore mondiale di mercurio, responsabile di circa un quarto dell’assorbimento globale. Il processo di produzione utilizza un catalizzatore contenente alte concentrazioni di mercurio nella produzione di cloruro di vinile monomero (VCM), sostanza chimica intermedia per giungere al PVC. Una percentuale significativa del mercurio sul catalizzatore può essere persa per evaporazione e tali perdite possono provocare emissioni di mercurio sia nell'aria che nell'acqua. Varie società sono intente a risolvere il problema del mercurio nell'industria del PVC cinese, inclusa Johnson Matthey, uno dei leader globali nella produzione di catalizzatori di controllo delle emissioni a base di platino e palladio per l'industria automobilistica. “Qui tuttavia - fa presente Sebastiaan van Haandel - usiamo un diverso metallo: l’oro. Il catalizzatore è fatto disperdendo minuscole particelle d'oro in modo omogeneo su particelle di carbone attivo utilizzando un processo di produzione da noi messo a punto. L'oro è stato riconosciuto come un eccellente catalizzatore in questo processo già dagli anni '70. Ma la commercializzazione è stata impedita dal costo relativamente alto dell'oro e dalla complessità di preparazione del catalizzatore. Negli ultimi anni, Johnson Matthey si è concentrata sulla risoluzione di questo problema e abbiamo sviluppato e commercializzato un efficiente catalizzatore con un contenuto d'oro ridotto adatto per grandi produzioni. Di conseguenza, abbiamo investito in un linea di produzione commerciale nel nostro sito di Shanghai. Queste scoperte hanno reso l'oro non solo tecnicamente ma anche economicamente valido in alternativa al mercurio nella produzione di PVC”. Anche l'oro è completamente riciclabile e una volta che non può più essere usato come catalizzatore, viene inviato ad una raffineria dove viene recuperata la stragrande maggioranza del metallo. Questo è fondamentale per gli utenti finali: dopo l'acquisto iniziale di oro, solo una piccola quantità è necessaria per ogni “ricarica” successiva. Tuttavia, a causa della vastità del settore del PVC, cinese e non solo, saranno necessarie ingenti quantità di oro per convertire tutti i reattori al processo senza mercurio: nel 2017, ad esempio, c'erano solo in Cina più di 80 produttori con una produzione di oltre 17 milioni di tonnellate. Si apre dunque un nuovo scenario nella richiesta globale di metallo prezioso: un fatto che non interessa solo le industrie minerarie, ma anche gli investitori per le conseguenze che potrà avere sulla domanda planetaria e sul prezzo.