Il 9 ottobre il Gold Anti-Trust Action Committee (GATA), ha rilanciato con evidenza un articolo pubblicato dal portale “King World News” (leggi qui il testo completo). Il noto economista svizzero ed esperto del settore oro Egon von Greyerz ha infatti rilasciato un’intervista a tutto campo sul mercato del metallo prezioso nella quale, innanzi tutto, ha ribadito come - a suo parere - le massicce vendite della scorsa settimana sui mercati internazionali non siano state altro che l’ennesima operazione condotta per manipolare artificiosamente al ribasso il prezzo del metallo prezioso. Circa il 40% della produzione d’oro prevista per quest’anno (1.000 tonnellate circa) è infatti passata di mano - se non fisicamente, per lo meno sulla carta - ridimensionando la quotazione come non accadeva da molti mesi.
Una situazione determinata, secondo von Greyerz, anche dalle banche centrali e dalla Banca per i Regolamenti Internazionali; dietro le 23.000 tonnellate di riserve auree mondiali ufficiali, infatti, vi sarebbe una situazione ben diversa: a farla da padrone sarebbe infatti la Repubblica Popolare Cinese che, nel tempo, avrebbe accumulato un'astronomica quantità di metallo prezioso, tra le 8.000 e le 12.000 tonnellate (a fronte delle circa 1.600 ufficialmente dichiarate), mentre gli stock delle banche occidentali sarebbero stati notevolmente ridotti.
Non esistono del resto, secondo l'economista elvetico, dati certi sulla consistenza delle riserve di molti paesi, ad iniziare dagli Stati Uniti d'America il cui stock aureo sarebbe assai meno ricco che in passato a causa di operazioni non dichiarate e che, nei decenni, hanno visto una 'migrazione' di grandi quantitativi d'oro da Occidente verso Oriente. Non è un segreto, ad esempio, che una parte cospicua dell'enorme e sempre crescente debito pubblico americano sia in mano alla Cina e, quindi, non sarebbe fuori luogo che, a garanzia di esso, Washington abbia voluto/dovuto riallocare alla volta di Pechino una parte, anche consistente, del proprio stock aureo.
Von Greyerz prosegue la sua intervista parlando del ruolo degli ETF, il cosiddetto 'oro di carta' che condiziona il mercato falsando la reale quotazione del metallo prezioso e amplificando fenomeni di èpull backè come quello della scorsa settimana. Si tratta tuttavia, secondo l'analista elvetico, di un fenomeno ciclico e non preoccupante che potrebbe preludere ad un nuovo, e consistente, rally del prezzo dell'oro verso l'alto.