“La maggior parte degli americani non si rendono conto - si legge nel portale ‘GoldCore’ a questo indirizzo - ma qualcosa di fondamentale è cambiato nel mercato dell'oro degli Stati Uniti dagli inizi del 2017. Mentre il ‘sentiment’ verso l’acquisto di metallo prezioso negli Stati Uniti è calato considerevolmente nel primo trimestre dell’anno, l'Oriente continua ad acquistare metallo prezioso a più non posso”

Export di oro dagli USA: qualcosa è cambiato...

Quanto oro? Le esportazioni auree degli Stati Uniti d'America sono quasi raddoppiate nel corso del primo bimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno salendo fino a 101 tonnellate metriche rispetto alle 56,5 tonnellate fatte registrare lo scorso anno. Un dato molto interessante - proseguono gli analisti di SRSRocco è Mark O'Byrne - specie se rapportato al totale della produzione mineraria USA e alle importazioni da fuori confine che, nel periodo, si aggirano sulle 80 tonnellate. Vale a dire che gli Stati Uniti hanno sofferto un deficit di fornitura di oro 21 tonnellate nei primi due mesi dell'anno.

La maggior parte delle esportazioni auree degli Stati Uniti, naturalmente, va verso Hong Kong (quindi in Cina) e verso l'India che hanno acquisito 61,8 tonnellate, quasi i due terzi del totale. La Svizzera ha ricevuto 28 tonnellate, il Regno Unito 5,6 e gli Emirati Arabi Uniti 3,3 tonnellate. Le restanti 2,3 tonnellate sono andate a diversi paesi come la Germania, il Canada e il Messico.

Ciò che è anche interessante, è che la maggior parte della crescita anno su anno dell'export USA si conferma verso Cina e India, con esportazioni pressochè raddoppiate da 31 tonnellate nel gennaio-febbraio 2016 alle 61,8 del primo bimestre di quest'anno.

Che cosa significa tutto questo? Mark O'Byrne è impietoso nel suo giudizio: “Significa che negli Stati Uniti gli investitori in metallo prezioso investitori continuano a litigare e si lamentano mentre i cinesi e gli indiani sorridono, grazie al prezzo basso, continuando a scambiare quantitativi crescenti di 'fiat money' - ossia, denaro fiduciario e convenzionale - contro concreto metallo giallo“. O'Byrne, dunque, mette in guardia i risparmiatori e gli investitori dal seguire ciecamente i 'sentiment' del mercato USA: vendere metallo prezioso ha un senso se quella riserva millenaria di valore è da utilizzare per scopi contingenti e concreti. Altrimenti, meglio conservarla o - quando possibile - incrementarla ancora.

Prodotto aggiunto alla wishlist