Lo scorso 24 gennaio il World Gold Council ha pubblicato un corposo rapporto di approfondimento su ben 92 pagine (disponibile in Pdf singolo, o per sezioni, a questo indirizzo), relativamente ad uno dei mercati fondamentali nello scenario planetario del metallo prezioso: l’India.
Dieci sezioni monografiche approfondiscono singoli aspetti, dai “drivers” della domanda d’oro indiana all’articolato settore gioielleria (struttura del mercato, commercio internazionale, modi e forme della domanda) fino alle forme di investimento in bullion, alle miniere, a strutture di raffinazione e riciclaggio del metallo, senza contare politiche e particolarità dell’approccio all’oro del sistema finanziario.
Tra i fattori a lungo termine che condizioneranno la domanda d'oro indiana da qui al 2030 vi è innanzi tutto la popolazione, prevista in aumento fino a 1,5 miliardi di abitanti dei quali, nel 2025, circa 550 milioni apparterranno a quella classe media che già oggi vede nell'oro ben oltre che un metallo legato ad usi tradizionali e rituali, come nei matrimoni. Secondo gli analisti del WGC esistono inoltre delle correlazioni precise fra reddito pro capite, prezzo del metallo e domanda d'oro. In India, dove nel periodo 2015-2020 ci si attende una crescita del reddito medio lordo individuale del 35%, ogni 1% di crescita va a determinare un pari aumento nella domanda d'oro; viceversa, ogni aumento dell'1% nel prezzo del metallo prezioso comporta una contrazione media della richiesta dello 0,5%.
Per quanto riguarda i fattori a breve termine, è stato invece stimato che la domanda d'oro dell'India tenda a crescere di ben il 1,6% per ogni 1% di aumento nel tasso di inflazione; inoltre, una crescita dell'1% nell'intensità delle piogge durante la stagione dei monsoni, portando migliori raccolti e un reddito più alto alla popolazione rurale, tende a far aumentare la domanda di metallo prezioso di circa lo 0,5%. Un altro fattore che, determinando un aumento dei redditi, tenderà a spingere in alto nei prossimi anni la richiesta d'oro in India è quindi, ad esempio, la crescita del numero di abitanti delle aree metropolitane, meno poveri e più stimolati, anche dal marketing e dai media, agli acquisti.
Nella sezione del rapporto dedicata al fondamentale settore gioielleria si evidenziano, con grafici, i periodi di maggior attività del mercato indiano:maggio-giugno e settembre-gennaio per i matrimoni, aprile ed ottobre-novembre per festività varie, gennaio-maggio e settembre-dicembre in occasione dei raccolti. La segmentazione delle vendite di gioielli in oro vede un 50-55% riservato ai matrimoni, un 35-40% alla gioielleria per uso quotidiano e il restante 5-10% alla bigiotteria semi-preziosa. L'India, infine, esporta anche gioielli per un valore che, nel biennio 2015-2016, ha raggiunto gli 8,6 miliardi di dollari dopo un picco a 13 miliardi nel 2012-2013.
Anche per quanto riguarda il metallo prezioso come forma concreta e durevole di investimento, l'India ha una lunga tradizione che supporta il mercato in modo notevole: si pensi soltanto che in media, negli ultimi 15 anni, il paese ha richiesto oro da investimento in misura più di quattro volte superiore agli Stati Uniti. A dar linfa a questo settore, ovviamente, non sono tanto le popolazioni rurali quanto la classe media e quella benestante che si approvvigiona in modo costante e crescente di oro fisico, relegando invece il cosiddetto 'oro di carta', ETF e simili, ad un ruolo del tutto marginale.
Per quanto riguarda le capacità di raffinazione dell'oro in India, negli ultimi anni, si è assistito ad un vero e proprio boom, incoraggiato da un quadro fiscale e di dazi favorevole. Al momento sono attive una trentina di raffinerie, con una capacità di lavorazione combinata annua di oltre 1.450 tonnellate.
Assai meno florido, infine, il settore estrattivo che, pur di lunga tradizione, da anni mostra livelli di produzione molto bassi; nel 2015 l'India, ad esempio, dal sottosuolo del paese sono stati estratte meno di due tonnellate di metallo prezioso. Nei prossimi anni la produzione mineraria è destinata ancora a crescere, sebbene in modo modesto, grazie a nuove miniere che entreranno nella fase di produzione.
Per lo sviluppo dell'estrazione in India - sottolinea tuttavia il WGC - le leggi in materia devono essere riviste e ci sarà bisogno di notevoli investimenti.