Il governo indiano si muove per inasprire le normative di legge legate al commercio dell’oro, soprattutto per quanto riguarda l’importazione di metallo prezioso nel paese da parte dei privati. Entreranno in vigore il prossimo 16 luglio, infatti, le nuove limitazioni sui quantitativi - sotto forma di lingotti e di gioielleria - che è possibile introdurre nel paese - uno dei principali consumatori d’oro al mondo - dall’estero.

Giro di vite dell'India sull'import del metallo prezioso

Fino ad ora, ogni individuo poteva introdurre entro i confini nazionali - al ritorno da ciascuno dei suoi viaggi - un massimo di 50 grammi d'oro complessivi (fino a tre anni fa erano appena 10 grammi) sotto forma di lingotti e gioielli e di 500 grammi d'argento, dietro pagamento dei dazi doganali previsti. Ma, se lo stesso aveva risieduto all'estero per più di sei mesi, era autorizzato ad importare fino a 500 grammi d'oro ed un chilogrammo d'argento.

Con le nuove disposizioni, questa seconda possibilità viene a cadere; una decisione presa dal momento che - come ha dichiarato in un'intervista Sishir Kumar Dhungana, direttore generale del Dipartimento delle dogane - molti commercianti indiani di metalli preziosi hanno sistematicamente trasformato i passeggeri di ritorno nel paese in 'corrieri occulti' d'oro pagando loro una certa commissione. Un fenomeno, hanno precisato inoltre le autorità di New Delhi, riscontrato soprattutto tra le migliaia di persone che ogni settimana rientrano in India da Dubai, dagli Emirati Arabi e da Hong Kong.

Con l'introduzione delle prime norme restrittive in termini di metallo prezioso, quelle del 27 dicembre 2010, il governo indiano limitò anche alle banche commerciali di importare oro a piacimento, ponendo un tetto pari a 15 chilogrammi al giorno. ''Dhungana ha dichiarato che le banche sono ora autorizzate a importare fino a 600 chili di metallo prezioso al mese, anche se solo sedici istituti sono stati autorizzati dal governo a importare oro''.

L'importazione di oro verso l'India - fattore critico nel deficit della bilancia commerciale del paese - è sceso secondo le autorità doganali ad appena 100-200 chili al mese negli ultimi due mesi. "Nonostante la contrazione delle importazioni attraverso il canale bancario, sulla base del fatto che non vi affatto carenza di oro sul mercato indiano, il governo ha dunque elementi per ritenere che il contrabbando di metallo prezioso sia fiorente", ha detto.

Varie testate giornalistiche hanno dedicato all'argomento articoli. Si veda, ad esempio, quanto riportato dal 'KathmanduPost' a questo indirizzo.

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