Come sempre, poco dopo la scadenza di ogni trimestre il World Gold Council fotografa i tre mesi appena trascorsi anche dal punto di vista della domanda globale di metallo prezioso nei vari settori. Questi, in sintesi, gli andamenti nei vari comparti.
Gli investitori in lingotti e monete hanno approfittato del calo dei prezzi e la domanda globale è aumentata addirittura del 28% anno su anno. Anche la volatilitè del mercato azionario e la debolezza delle principali valute hanno stimolato la domanda di metallo prezioso da parte di molti mercati emergenti. La Cina, il più grande mercato al mondo se si parla di richiesta di lingotteria e monete, ha visto aumentare la domanda del 25% anno su anno. Sul fronte dei èpaesi che non ti aspettiè, invece, fa scalpore la domanda iraniana che ha toccato il suo massimo da cinque anni e mezzo a questa parte.
La domanda del settore gioielleria nel terzo trimestre 2018 ha visto una crescita tendenziale del 6% rispetto allo stesso periodo del 2017. I prezzi dell'oro più bassi durante i mesi estivi di luglio e agosto hanno incoraggiato la ricerca di èoccasioniè tra i consumatori più attenti al prezzo. La crescita in India e Cina ha compensato cosè ampiamente la debolezza fatta registrare in gran parte dei pur floridi mercati del Medio Oriente.
Per quanto riguarda le riserve auree delle banche centrali, queste sono cresciute di 148,4 tonnellate nel corso terzo trimestre, in aumento del 22% rispetto ai mesi di luglio-settembre 2017. Si tratta, fanno sapere gli analisti del World Gold Council, del più alto livello di acquisti netti dal 2015, soprattutto a causa di un maggior numero di paesi acquirenti. Vale a dire che alle banche centrali tradizionalmente attive sul mercato del metallo prezioso se ne sono aggiunte altre che da anni non effettuavano aggiunte alle rispettive riserve.
Anche la domanda di oro nelle applicazioni tecnologiche è aumentata, nella misura dell'1% anno su anno, fino a quota 85,3 tonnellate. Sebbene non si tratti di un dato in assoluto significativo, va tenuto contro che con il Q3 2018 si segna l'ottavo trimestre consecutivo di crescita per il settore, principalmente trainato dall'uso del metallo prezioso in elettronica industriale come nei settori degli smartphone, dei server e delle dotazioni di scturezza elettronica dei veicoli automobilistici.
Unico dato in controtendenza nel trimestre, gli ETF basati sull'oro che hanno perso 103,2 tonnellate nel Q3. Gli ETF hanno visto un declino di 116 tonnellate rispetto ai flussi positivi di 13,2 tonnellate nel terzo trimestre del 2017, registrando il primo trimestre di deflussi dal quarto trimestre 2016. Il Nord America ha rappresentato il 73% dei deflussi, alimentato dal sentimento di rischio anche in vista delle elezioni di Mid Term, dal dollaro forte e dall'inflazione.