Partenza a razzo per la zecca federale degli Stati Uniti d’America che, nei primi due mesi del 2015, ha battuto tutte le altre storiche officine monetarie mondiali attive nella produzione di bullion coin in oro coniando la bellezza di 4,54 tonnellate di metallo prezioso sotto forma di Eagle e di Buffalo (ossia, di monete contenenti un’oncia d’oro fino e aventi valore nominale di 50 dollari).

I grandi del bullion: bufali, aquile e la Turchia che non ti aspetti

Tra le principali concorrenti della U.S. Mint sul mercato mondiale del bullion ci sono, come ben noto, la zecca cinese e quella sudafricana, la Royal Canadian Mint e le due zecche australiane, la Royal Australian Mint (istituzionale) e la Perth Mint (privata, ma con autorizzazione governativa). Tra le grandi del pianeta in termini di coniazione di monete d'oro da investimento si piazza inoltre, un poè a sorpresa, anche la zecca di Turchia, per di più in una posizione di tutto rispetto. Dal 2002 al 2008, infatti, l'officina monetaria del governo di Ankara ha battuto ogni anno una media di 49 tonnellate d'oro in monete tipo Ziynet e Meskuk (nello stesso periodo, gli Stati Uniti hanno immesso sul mercato nuove bullion coin per 'appena' 17 tonnellate annue!)

Da un rapporto ufficiale della Turkish State Mint (leggi qui il documento completo) si apprende che, tra il 2000 e il 2014, sono stati coniati ben 211 milioni di monete bullion in oro tipo Ziynet e tipo Meskuk per un totale di 21 milioni di once d'oro, pari a 665 tonnellate). La scarsa notorietà di queste coniazioni è dovuta al fatto che esse sono destinate soprattutto al mercato interno del paese (che ha poco meno di 76 milioni di abitanti e vanta un P.I.L. complessivo tra i primi venti al mondo). Questi e altri dettagli, oltre ai grafici di produzione della U.S. Mint e della zecca di Turchia messi a confronto, si trovano in un interessante articolo di Koos Jansen apparso di recente su 'BullionStar' a questo indirizzo.

Prodotto aggiunto alla wishlist