I volontari dell'Esercito della salvezza in Alaska hanno avuto una grande sorpresa mentre, pochi giorni fa, contavano le monete depositate come offerte in vista del Natale nei loro tradizionali contenitori rossi alcuni.
Un donatore anonimo non si è limitato infatti a svuotarsi le tasche di pochi spiccioli, ma ha lasciato una moneta d'oro, del valore di circa 1.250 dollari, un krugerrand sudafricano contenente ben un’oncia di metallo prezioso. "Questo è così insolito, eravamo semplicemente elettrizzati", ha dichiarato Janet Kincaid, che presiede il consiglio dell'Esercito della Salvezza Mat-Su e fa parte del Consiglio dell'Esercito della Salvezza di Anchorage.
La Kincaid si è subito resa conto che la moneta era speciale mentre, con gli altri volontari, stava contando un mucchio di monetine di valore inferiore. "E l'ho guardato e ho pensato: ‘Oh wow! Questo è uno di quelli!’".
Il fatto curioso è che preziose monete d'oro - la storia ce la racconta Mark O’Byrne su “GoldEagle” (leggi qui l’articolo completo) - compaiono nei bollitori dell'Esercito della salvezza ogni anno, con una certa frequenza, di solito in forma anonima e in varie parti degli Stati Uniti.
La signora Kincaid ha detto che pensava che il recente terremoto che si è verificato in Alaska avrebbe potuto avere qualcosa a che fare con la donazione, perché l'area in cui la preziosa moneta è stata donata è una di quelle colpite più duramente dal sisma. Inoltre, la Kincaid ha detto che le persone sono state particolarmente generose quest'anno, anche se la moneta sudafricana è un regalo casuale che supera tutti gli altri.
Il kruggerand non è di certo il risultato di qualcuno che si puliva le tasche o di un incidente. Questo perché è stato depositato in una capsula di plastica e con allegata una nota in memoria di una persona ben precisa, della quale tuttavia non verrà rivelato il nome sia perché il dono è stato anonimo, sia perché all’Esercito della salvezza non sanno se la persona vuole che il nome della persona amata sia reso pubblico.
Una nota di Mark O’Byrne per spiegare questa storia, apparentemente non così importante fra le mille notizie che provengono dal mondo del metallo prezioso: “E’ una storia che scalda il cuore e che presentiamo quasi ogni anno. Mostra come i lingotti e le monete d'oro non siano né buoni né cattivi in sé e per sé. A connotare eticamente l’oro non è certo il fatto che sia un metallo prezioso raro, puro e magari, come accade per le monete, lavorato in modo esteticamente elegante. L’oro piuttosto che gli euro, le sterline, i dollari e tutte le forme di denaro e, in effetti, tutte le risorse naturali disponibili in quantità limitata su questo piccolo pianeta, può essere usato nel bene e nel male”.
“The desire of gold is not for gold. It is for the means of freedom and benefit” ossia “Il desiderio dell’oro non è per l’oro in sé. E’ per i valori di libertà e di beneficio che può concedere agli uomini”. Come ebbe a dire Ralph Waldo Emerson, celebre filosofo, poeta e scrittore americano del XIX secolo.