Una coordinamento tra la London Bullion Market Association e il World Gold Council nell’ottica di una promozione (e gestione) coordinata e globale del mercato dell’oro non appare più, da qualche tempo a questa parte, come un’ipotesi remota. Secondo quanto scrive Ben Kilbey nel portale “Platts. McGraw hill Financial”, infatti, il mondo finanziario londinese starebbe guardando con attenzione, specie nelle ultime settimane, ad una “unione di forze” tra i due colossi del metallo prezioso nell’interesse globale del settore.
La trattativa tra l'associazione che riunisce e rappresenta le compagnie minerarie (il World Gold Council) e il pool di banche che definisce i fixing londinesi dei metalli preziosi e agisce nell'interesse di numerose controparti commerciali (ad esempio, le grandi società di raffinazione), al momento sarebbe ancora in fase preliminare e si starebbe sviluppando sotto forma di reciproche richieste di informazioni.
Le cinque banche che starebbero stabilendo contatti con il WGC sono ICBC/Standard Bank, Società Generale, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley ma tutte, di fronte a richieste di maggiori dettagli da parte dei media, hanno rifiutato di commentare la notizia. I timori del settore sembrano essere dettati dal fatto che, qualunque cosa il World Gold Council stia proponendo al LBMA, alla base vi potrebbero essere interessi finanziari piuttosto che l'interesse del reale mercato globale dell'oro.
Ross Norman, CEO della società Sharps Pixley, ha commentato: ''Un accordo avrebbe senso nella misura in cui ciascuno dei due soggetti sia disposto a contribuire e confrontarsi alla pari con l'altro; i minatori del WGC e il mercato professionale, le raffinerie e gli altri legati all'LBMA . D'altra parte, ciascuna di queste complesse realtà ha un proprio modus operandi e un diverso approccio e ho potuto appurare più volte le difficoltà nel tentare di superare tali differenze". Per leggere l'articolo completo clicca qui.