E’ stata pubblicata il 6 luglio l’edizione estiva di “Gold Investor”, il bollettino periodico di informazioni, analisi e approfondimenti del World Gold Council sul mercato globale del metallo prezioso.
Trentadue pagine fitte, come sempre, di interviste, dati e curiosità sul mondo dell’oro, sugli andamenti del mercato, sugli scenari futuri e con copertina dedicata, in questo numero, a YV Reddy, già governatore della Reserve Bank of India e, come tale, profondo conoscitore di uno dei mercati più importanti del pianeta.
Un mercato in profonda evoluzione e le cui prospettive future saranno influenzate anche dalle riforme fiscali in atto nel subcontinente. Nell'ambito dell'introduzione di un'imposta nazionale su beni e servizi (GST) in India, il governo ha infatti previsto una tassa del 3% sull'oro. Un'aliquota inferiore al previsto, ma che sommata al dazio doganale al 10%, fa sì che l'acquisto di oro dall'estero da parte dei cittadini e delle imprese indiane comporti ancora un notevole impatto fiscale. Somasundaram PR, amministratore delegato del World Gold Council per l'India, ribadisce sull'argomento: "Accogliamo con favore la decisione di imporre una GST del 3% sull'oro, ma riteniamo che questo sia il momento opportuno per il governo indiano di ridurre i dazi sull'importazione e la tassa totale sull'oro in modo significativo". Una mossa che darebbe nuovo impulso ad un mercato enorme e al momento in fase di stasi.
Ad ipotizzare “A brighter out look for gold in India“ è Alistair Hewitt, direttore del dipartimento Market Intelligence del World Gold Council che basa la previsione su tre fattori: èIn primo luogo, è stata stampata e viene messa progressivamente in circolazione nel paese una nuova massa di contanti. Questa rimonetizzazione sta lubrificando l'economia dell'India, così da annullare la crisi di liquidità dello scorso anno scorso. Secondo i più recenti dati, i contanti in circolazione sono aumentati del 58% nei primi cinque mesi del 2017. In secondo luogo, si rileva nel paese una crescita salariale per i dipendenti del governo e dei pensionati che aumenterà i consumi. Infine, nel 2016 c'è stato il miglior monsone degli ultimi tre anni che ha portato raccolti cospicui; ciò dovrebbe aumentare i redditi rurali e quindi il consumo di metallo prezioso nei prossimi mesi.
Da qui al 2020, secondo le analisi condotte dal WGC, la richiesta di metallo prezioso nel subcontinente oscillerà tra le 850 e le 950 tonnellate all'anno, a fronte delle appena 666 tonnellate d'oro fatte registrare nel 2016.
Dall'India alla Cina dove Sun Yang, vicedirettore della Divisione Telematica che si occupa di metalli preziosi per la People's Bank of China, fa il punto sul rapporto tra mercato del metallo prezioso e nuove tecnologie, spiegando come ICBC si stia muovendo in modo da favorire le operazioni di acquisto di oro tramite Internet sia tra gli investitori di alto livello che tra i giovani 'millennial' che si affacciano sul mercato in questi anni e che, con gli strumenti dell'era digitale, hanno una familiarità quasi innata.
Da segnalare, in questo numero di “Gold Investor“, anche un approfondimento sul rapporto possibile tra Bitcoin e metallo prezioso e le consuete news, oltre alla pagina delle 'Key gold market statistics' con tabelle e grafici relativi alla performance del metallo prezioso negli ultimi dodici mesi in rapporto ad altri asset come - ad esempio - petrolio e indice S&P500, oppure al volume complessivo scambiato nel mondo in oro (che supera sia gli indici azionari principali che, fra gli antri, il Bund tedesco).
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