La notizia è arrivata alla vigilia di Ferragosto: i due colossi dell'economia asiatica, India e Cina, hanno ridotto in modo notevole la richiesta d'oro. Secondo il report del World Gold Council relativo al secondo trimestre dell'anno in corso (leggi qui), infatti, sia il settore della gioielleria che quello dei lingotti e del metallo monetato hanno visto ridursi le cifre, mentre le banche centrali si sono mosse ancora una volta in controtendenza, a causa dei ben noti scenari di crisi internazionale è dalla Siria all'Iraq all'Ucraina è acquistando 117,8 tonnellate d'oro nel trimestre aprile-giugno.
E' il quattordicesimo trimestre di fila che si conferma questa tendenza: in pole position, con ben 54 tonnellate d'oro acquisite, la Russia di Vladimir Putin.
La domanda globale d'oro nel secondo trimestre (964 tonnellate) è stata, ovviamente, più bassa se confrontata con la recrudescenza eccezionale delle richieste a cui si è assistito nel medesimo trimestre 2013. La domanda relativa al settore gioielleria, in particolare, risulta indebolita, ma trend rialzista sull'arco di cinque anni rimane intatto. La domanda di oro da investimento, pur al disotto degli estremi visti durante lo scorso anno, evidenzia per parte sua uno scenario relativamente stabile. Per quanto riguarda la produzione, infine, questa è cresciuta del 4% e per il secondo trimestre consecutivo, contribuendo ad un aumento del 10% dell'offerta globale di oro.