L'India è il primo paese al mondo in termini di domanda annuale di oro. Collettivamente, è stato calcolato che il popolo indiano detiene una quantità sbalorditiva di oro fisico: oltre 20.000 tonnellate, secondo la maggior parte delle stime.
Tuttavia, il mercato dell'oro interno indiano rimane in gran parte sottosviluppato. Tornando indietro di quattro anni, il governo indiano sotto la guida dell'attuale premier Narendra Modi ha introdotto una varietà di politiche note come Gold Monetization Scheme, o semplicemente GMS. Lo scopo del programma era di indurre soprattutto gli abitanti delle campagne a collocare il proprio metallo prezioso nei canali finanziari ufficiali del paese e non di “conservarlo sotto il materasso”. Ciò avrebbe consentito a tutto l'oro di essere utilizzato in modo "produttivo", come l'essere prestato o utilizzato come garanzia.
Finora, il GMS è stato per lo più infruttuoso. Il popolo indiano ha più fiducia in un bene tangibile piuttosto che una promessa su carta di una banca. Possedere l'oro è (abbastanza saggiamente) visto come la forma ideale di risparmio per il futuro all'interno delle comunità rurali indiane, e i "risparmi d'oro" di una famiglia sono tradizionalmente tramandati ai loro figli dopo il matrimonio in modo simile a una dote. Inoltre, il commercio al dettaglio in India non si è ancora completamente ripreso dal "Modi Shock" di circa un anno fa, quando il governo demonetizzò le banconote di grosso taglio in tutto il paese.
Secondo gli esperti, esistono ancora diverse barriere strutturali che impediscono lo sviluppo di un mercato dell'oro finanziario in India. L’obbligo di esibire carte d'identità per gli acquisti di metallo prezioso (in modo che possano essere soggetti a tasse) è ovviamente stata mal vista e anche l'attrattiva dei conti bancari fruttiferi per i depositi in oro è rimasta modesta.
Un altro ostacolo principale è il fatto che le banche indiane, siano esse commerciali o di investimento, sono state finora escluse dal negoziare direttamente lingotti. Questo regolamento è senza dubbio destinato a proteggere il settore bancario ufficiale del paese dal dilagante problema del contrabbando d'oro.
Un’inchiesta pubblicata poco tempo fa dalla stampa economica indiana suggerisce che questa pratica potrebbe presto finire. Le banche sarebbero state liberate dai vicoli nel gestire le negoziazioni dei metalli preziosi, ad esempio attraverso un trading desk di lingotti. Tale cambiamento di politica è previsto in attivazione per il primo trimestre del 2019.
La revoca di questa restrizione non solo creerebbe un'altra opportunità di profitto per le banche dell'India, ma porterebbe anche a una scoperta dei prezzi più efficiente, forse influenzando il premio sull'oro in India rispetto ad altri parametri di riferimento globali.