Dopo Germania, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio anche l’Austria, in questi giorni, ha iniziato a parlare della possibilità di rimpatriare le proprie riserve auree. La Corte dei Conti di Vienna, in una relazione sottoposta alla Banca Nazionale Austriaca, mette tra i punti chiave la necessità “dato il rischio di una elevata concentrazione presso la Banca d'Inghilterra" di "valutare rapidamente tutte le possibilità di una migliore collocazione delle riserve auree nazionali" con suggerimento di diversificare maggiormente la collocazione dello stock d’oro austriaco.
Al momento attuale, l’Austria possiede 280 tonnellate di riserve auree ufficiali, di cui solo una piccola parte del totale (circa il 17%) è conservato a Vienna. L’80% delle riserve si trova a Londra, mentre il restante 3% è stoccato in Svizzera. Dal punto di vista quantitativo, la riserva aurea austriaca non subisce variazioni dal 2007. Per quanto si apprende dalle fonti ufficiali, l’Austria sta per inviare una squadra di propri revisori alla Banca d'Inghilterra, al fine di verificare l'esistenza effettiva delle riserve auree austriache custodite in depositi britannici. Alla notizia è stato dato risalto dalla rivista austriaca “Trend” . La misura è vista anche come conseguenza della crescente pressione pubblica sul tema: vi è infatti una forte incredulità, tra i cittadini austriaci, sull'esistenza reale dell'oro di proprietà statale conservato fuori dai confini. Maggiori notizie e dettagli nell’articolo di Koos Jansen pubblicato da “BullionStar” leggi qui