Esattamente trent’anni fa, nel 1987, la Royal Mint - la zecca del Regno Unito - presentava sul mercato mondiale una novità assoluta, destinata a trasformarsi nel tempo in un classico tra le bullion coin: la coniazione in oro 917 millesimi (22 carati) tipo Britannia, contenente un’oncia di metallo prezioso.
Una moneta elegante, innovativa e classica al tempo stesso, raffigurante al dritto il profilo dell’intramontabile regina Elisabetta II (in tre successive versioni ufficiali: la prima fino al 1997, la seconda fino al 2014 e la terza dal 2015 in poi) e, al rovescio, una versione moderna della personificazione femminile di Britannia, il nome dato dagli antichi Romani all’isola appena conquistata nel 43 d.C.
Britannia, sulle bullion coin come nella tradizione iconografica, è raffigurata in piedi, elmata, con le vesti e i capelli mossi dal vento, un tridente nella mano destra a simboleggiare il suo dominio sui mari e, nella sinistra, lo scudo ornato dello Union Jack ed un ramoscello d'ulivo, simbolo di pace. Il modello originale, quello usato da trent'anni, è stato creato dall'artista Philip Nathan.
Per quanto riguarda la produzione, le monete da investimento in oro tipo Britannia sono state realizzate inizialmente solo nel taglio base da contenente un'oncia di fino e valore nominale di 100 sterline; in seguito, per soddisfare le richieste di una clientela sempre più ampia, si sono aggiunte metà, quarti e decimi di oncia con facciali, rispettivamente, da 50, 25 e 10 sterline e, dal 2013, anche una 'mini Britannia' da un ventesimo di oncia (5 sterline) ed una maxi versione da ben cinque once di metallo prezioso (156,295 grammi) e 500 sterline di facciale.