Un interessante articolo a firma di Simon Constable pubblicato su “TheMiddleEastEye” (leggi qui il testo completo) prende in esame l’attuale situazione valutaria della Turchia, in cui il metallo prezioso continua a svolgere quel ruolo di paracadute e di garanzia che, da sempre, lo rende il sottostante privilegiato di ogni moneta.

L'ORO, SALVAGENTE DELLA VALUTA TURCA (E DI ERDOGAN)

Scrive l'analista: èL'economia turca ha subito un tracollo a causa dell'inflazione, ma il paese sta usando qualcosa di raro per stabilizzarsi: l'oro. Alla fine del 2011, la Turchia ha iniziato a consentire alle banche commerciali di utilizzare l'oro anzichè la lira turca per i loro depositi presso la banca centrale. Questi depositi sono noti come èrequisiti di riservaè e aiutano a garantire che le banche siano capitalizzate.

Negli ultimi sei anni, la Banca centrale della Turchia ha accumulato ulteriori 400 tonnellate di oro. Sono tanti dunque il lingotti conservati entro i confini della Turchia; sommandovi quelli che il paese ha in deposito in Gran Bretagna, Ankara dispone di una grande scorta con cui ha la possibilitè di uscire dalla crisi.

Ci sono infatti 10 milioni di once d'oro turco - circa 311 tonnellate - presso la Banca d'Inghilterra, secondo la societè di consulenza finanziaria di New York, CPM Groupè.

In termini semplici, la Turchia consente all'oro di essere utilizzato come attivitè finanziaria dalle banche. E con il nuovo regolamento il paese ha potuto far emergere un grande quantitativo di metallo prezioso precedentemente detenuto da privati.

"Questo cambiamento ha permesso al governo di ottenere oro e aiutare a stabilizzare le banche e l'economia sottostante" sostiene Ivo Pezzuto, professore di Economia globale, imprenditorialitè e innovazione alla International School of Management di Parigi.

Il risultato del cambiamento di politica è stato il fatto che la Banca centrale turca ha visto un enorme balzo in avanti nelle sue èapparentiè riserve auree. Oggi, infatti, vi sono più di diciotto milioni di once di lingotti depositate presso la Banca centrale turca, rispetto a meno di quattro milioni prima dell'introduzione della modifica delle leggi nel 2011.

Quasi tutto l'incremento derivava dai depositi bancari commerciali di metallo presso la banca centrale, piuttosto che dagli acquisti governativi per rafforzare le riserve nazionali. L'oro turco, che in precedenza sarebbe rimasto sotto il proverbiale èmaterassoè o in cassette di sicurezza private, ora serve ad uno scopo economico più utile nel permettere alle banche di fare più prestiti in lire.

Con l'inflazione annua a un tasso del 40%, il valore dell'oro cresce anche se misurato in termini di lire turche. In breve, i depositi di oro delle banche commerciali diventano sempre di maggior valore in termini di valuta locale, man mano che l'inflazione continua verso l'alto e verso l'alto.

Sebbene il potere d'acquisto della valuta locale si riduca ogni giorno che passa, il valore reasle dell'oro non lo fa. Che cosa significa tutto questoè Significa che le banche commerciali non devono preoccuparsi di inviare continuamente nuovi depositi alla banca centrale per mantenere le riserve richieste.

Il valore dell'oro si regola naturalmente verso l'alto, ossia puè automaticamente aiutare a stabilizzare le finanze delle banche, almeno in teoria. Tuttavia, vale anche la pena ricordare che il governo non possiede effettivamente queste riserve d'oro aggiuntive. Sono delle banche commerciali e degli investitori che hanno depositato i loro lingotti.

Ciè a sua volta significa che gli investitori privati hanno la possibilitè di vedersi restituito su richiesta il proprio oro. è praticamente lo stesso meccanismo di qualcuno che preleva denaro da un conto corrente. Quindi, in teoria, come chiunque prelevi i propri soldi potrebbe mettere in difficoltè la banca, allo stesso modo, se tutti rivolessero indietro il proprio oro, allora le banche avrebbero bisogno di inviare immediatamente una gran quantitè di lire alla banca centrale.

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