Lo scorso 19 aprile la Repubblica Popolare Cinese - uno dei paesi più influenti nel mercato globale dell’oro - ha compiuto un passo avanti, forse storico, nella definizione dei futuri equilibri legati al commercio del metallo prezioso, portando alla piena operatività lo Shanghai Gold Benchmark Price

La Cina lancia lo yuan gold fix

Si tratta di un nuovo prezzo di riferimento in yuan, relativo al metallo prezioso, che viene fissato due volte al giorno - mattina e pomeriggio - da un pool di diciotto istituzioni tra cui le più importanti banche cinesi, la lobby dei commercianti di gioielli e quella delle compagnie estrattive. Il benchmark viene definito prendendo come riferimento un contratto di compravendita relativo ad un chilogrammo d'oro fino.

Alla notizia è stato dedicato un approfondimento pubblicato a firma di Arkadiusz Sieron nel portale 'GoldEagle' (leggi qui il testo completo). L'introduzione di un nuovo punto di riferimento per il prezzo dell'oro è un passo, da parte della Cina, per esercitare un maggiore controllo sul prezzo del metallo prezioso e per aumentare l'influenza del paese nel mercato dell'oro mondiale dominato da Londra e New York.

''Tuttavia - prosegue l'autore - la Cina non è un'economia aperta e, di conseguenza, l'impatto del nuovo benchmark sul mercato mondiale dell'oro sarà limitato, almeno all'inizio, anche perchè lo yuan non è una moneta convertibile [...]. Lo Yuan Gold Fix servirà in ogni caso a promuovere l'internazionalizzazione del mercato dell'oro cinese e il ruolo dello yuan come moneta di importanza globale''.

Alcuni analisti, come Mark O'Byrne dalle pagine del blog specializzato 'GoldCore', vedono nella nascita e nell'affermazione dello Shanghai Gold Benchmark Price un potenziale fattore di normalizzazione del mercato aureo in prospettiva futura. O'Byrne, in un articolo pubblicato pochi giorni fa (leggi qui il testo completo) arriva addirittura a sostenere che il fixing cinese potrà contribuire in modo determinante alla fine della manipolazione del mercato globale dell'oro. Ma per fare ciò, come sostengono anche fonti vicine allo Shanghai Gold Exchange, servirà molto tempo.

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