Secondo Simon Hunt della Simon Hunt Strategic Services "la Cina possiede molto più oro di quello che sta mostrando ufficialmente al resto del mondo”. Stando agli studi di Alasdair Macleod, uno dei più importanti analisti del mercato dell'oro, tra il 1983 e il 2002 la Cina avrebbe infatti accumulato addirittura 25.000 tonnellate d'oro in posizioni non ufficialmente o direttamente riconducibili alla banca centrale o ad altre istituzioni statali: così, le sue riserve auree effettive si attesterebbero, al momento attuale, a più di 30.000 tonnellate di metallo prezioso.
Le motivazioni di un simile, enorme accumulo risiederebbero nel tanto nel fatto che la Cina vuol far diventare lo yuan, la propria moneta, la valuta standard di riferimento mondiale, ma preme affinchè in futuro essa sia accettata facilmente da parte di banche centrali e investitori come divisa affidabile e riserva valutaria; d'altra parte, Pechino non ha grande fiducia nella capacità di Washington di gestire il dollaro, quella che ad oggi è di fatto l'unica unitè valutaria di riserva globale.èStoricamente, infatti, gli Stati Uniti d'America hanno manovrato il corso di cambio del dollaro per ridurre i propri debiti verso il resto del mondo.
Si è parlato molto nei media di ''guerre monetarie'' e Hunt ritiene che per la Cina uno yuan stabile (supportato dal metallo prezioso) sia la chiave per poter tenere sotto controllo dinamiche globali altrimenti rischiose. Quali che siano i piani di Pechino, 30.000 tonnellate d'oro sono una quantità enorme da acquistare anche se, date le enormi eccedenze commerciali cinesi e la necessità di diversificare le posizioni rispetto al dollaro, lo scenario delineato da Hunt e Macleod non appare impossibile. La Cina, del resto, effettua storicamente le proprie previsioni strategiche in campo economico con ampio anticipo: è, questo, uno dei vantaggi di un'economia controllata come quella del gigante asiatico (leggi qui l'articolo completo).
Un ulteriore, interessante approfondimento sulla reale consistenza delle riserve auree cinesi è stato di recente pubblicato da 'BullionStar' a firma di Koos Jansen a questo indirizzo.