Nel settembre 2014 lo Shanghai Gold Exchange (S.G.E.) ha lanciato una nuova piattaforma di contrattazione finanziaria del metallo prezioso denominata Shanghai International Gold Exchange.
Dopo un avvio piuttosto in sordina, nella settimana tra il 6 e il 10 aprile scorsi il volume dei contratti ha raggiunto il massimo storico per questo giovane mercato, con un picco di scambi che, l'8 aprile, ha raggiunto le 31 tonnellate.
Gli obiettivi primari che hanno portato al lancio del S.I.E.G. sono quello di facilitare il commercio di oro finanziario mediante transazioni in renminbi (la valuta nazionale cinese) e quello di potenziare, per conseguenza, il ruolo della moneta di Pechino nello scenario globale. Il governo cinese, infatti, considera l'oro come una componente indispensabile del mercato finanziario nazionale ma, finora, il paese è stato al centro di un meccanismo sbilanciato, essendo da una parte un grande importatore di metallo prezioso ma, al tempo stesso, avendo ben poca influenza sulla determinazione del prezzo internazionale dell'oro.
Shanghai, come è facilmente intuibile, è stata scelta quale culla del nuovo operatore internazionale dal momento che la città rappresenta una zona di libero scambio con flussi finanziari transfrontalieri molto consistenti, oltre che essere la principale piazza commerciale e finanziaria della Cina continentale. Un ampio report sull'argomento è stato pubblicato l'11 aprile da Koos Jansen in 'BullionStar' (leggi qui l'articolo completo).