Ci ha creduto fino all’ultimo anche il mercato dell’oro, nella permanenza del Regno Unito nella UE, tanto che al fixing di giovedì 23 giugno il metallo prezioso ha toccato il minimo della settimana (a 35,64 euro per grammo). Nella notte dei risultati, invece, al delinearsi del successo - seppure risicato - della Brexit il metallo prezioso è schizzato fino a circa 1.250 euro per oncia (pari a 40,20 euro al grammo) per chiudere la settimana, infine, su livelli comunque molto elevati e non più raggiunti dall’inizio di aprile del 2013.
Sintesi della settimana | Situazione piuttosto calma, addirittura con tendenza al ribasso, sul mercato del metallo prezioso fino alla notte tra giovedì e venerdì quando, come detto, i risultati del referendum in Gran Bretagna hanno affossato le borse mondiali - ad iniziare da quelle asiatiche - portando alla più classica delle reazioni in una fase di incertezza come questa: l'acquisto di beni rifugio, in primis quello per eccellenza, ossia l'oro. Così, a fine settimana si è registrato un +3,84% che vale, sul grammo, è un aumento di 1,41 euro. Se consideriamo il minimo di periodo toccato al fixing di giovedì 23, invece, il guadagno finale è addirittura di +2,59 euro al grammo, ossia del + 7,26% in una sola seduta.
Sintesi del mese | Brillante anche il risultato sul mese, che dal 24 maggio ha visto l'oro accrescere la propria quotazione del +7,31% pari a 2,61 euro al grammo. Da notare come anche il 16 giugno, in coincidenza con i sondaggi che prevedevano l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea, vi fosse stata un'impennata del metallo prezioso fino a 37,80 euro per grammo.
Sintesi dell'anno | Negli ultimi 365 giorni, infine, il metallo prezioso ha aumentato la propria quotazione addirittura del +13,33% (+4,50 euro al grammo). L'ultima settimana ha influito decisamente, in positivo, anche sulla performance relativa all'anno solare 2016 nel quale l'oro mette a segno, al fixing del 24 giugno, un ottimo +19,10%.