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Neppure l’ultima settimana del mese di luglio porta, dal mercato dell’oro, segnali o indicazioni interessanti in merito a possibili scenari futuri. Ridotta la forbice di oscillazione del prezzo al grammo, sia in euro che in dollari, ridottissima la variazione percentuale rispetto al fixing del venerdì precedente, il metallo prezioso appare ancora in una fase “bear” o meglio, vista la pressochè sostanziale stabilità della quotazione, in una fase di “sleeping bear”.
Sintesi della settimana | Il magro +0,10% messo a segno, alla chiusura dei mercati del 23 luglio, rispetto al venerdì precedente equivale, in euro, ad un apprezzamento del grammo di metallo prezioso di appena 3 centesimi. Ha un'ampiezza di 20 euro cent, invece, la forbice tra massimo e minimo di periodo in una settimana apertasi ancora in calo, caratterizzata da un modesto segno più nelle sedute centrali e che si è chiusa con altre due giornate all'insegna, stavolta, di un lieve calo.
Sintesi del mese | E' pari a -1,03 euro per grammo (sfiorando così i meno tre punti percentuali) la contrazione del prezzo dell'oro sull'orizzonte degli ultimi trenta giorni. Un risultato pesante, specie se messo a confronto con l'euro e quindici centesimi di forbice di oscillazione del fixing: la vicinanza tra i due parametri, infatti, tanto più si fa marcata tanto più indica la prevalenza di sedute con segno negativo.
Sintesi dell'anno | Di poco migliore il risultato nell'arco dei 365 giorni: dal 27 luglio 2017, infatti, l'oro fa segnare un -2,49% pari ad una perdita, sul grammo di fino, di 86 centesimi di euro. Da notare, poi, come il fixing di lunedì 23 luglio 2018, a quota 33,65 euro, rappresenti il nuovo minimo di periodo, ben distante dal massimo toccato il 5 settembre scorso a 36,09 euro/grammo. Da inizio 2018, per concludere, il metallo prezioso fa registrare un -3,62% pari ad una contrazione media mensile, da gennaio a luglio, di circa mezzo punto percentuale.