E’ dalle ultime sedute del mese di gennaio che, salvo minime battute d’arresto, il metallo prezioso sta facendo segnare una fase di costante e regolare irrobustimento delle quotazioni. La settimana tra lunedì 6 e venerdì 10 febbraio non ha fatto eccezione, portando l’oro di nuovo sopra quota 1.160 euro per oncia (37,30 euro per grammo circa) per poi ripiegare lievemente nelle ultime due giornate di scambi.
Sintesi della settimana | Dopo aver guadagnato, tra lunedì e mercoledì, circa un euro sul prezzo al grammo, l'oro ha rallentato chiudendo a quota 37,17 euro ed apprezzandosi perciò, a fine periodo, di 80 centesimi di euro equivalenti ad un +2,47%.
Sintesi del mese | Sfiora i tre punti percentuali (+2,98%, per l'esattezza) la performance del metalli prezioso tra il 10 gennaio e la stessa data del mese in corso. Un risultato frutto di una prima fase incerta, di un successivo calo fino al minimo di periodo a quota 35,58 euro per grammo (fixing del 27 gennaio) e di una fase di ripresa che ha portato ai livelli attuali. Guadagno netto sul grammo: +1,07 euro a fronte di una forbice di oscillazione del fixing di ampiezza 2,02 euro.
Sintesi dell'anno | Negli ultimi 365 giorni, l'apprezzamento del grammo di metallo prezioso si attesta invece a quota +3,10 euro, pari ad un robusto +9,11%. Piuttosto ampia, nel periodo, la forbice di oscillazione del fixing che si è mosso tra un minimo di 34,07 euro per grammo (proprio il 10 febbraio 2016) ed un massimo, raggiunto il 6 luglio scorso, a quota 39,72 euro. Da inizio 2017, infine, l'oro fa registrare un più che apprezzabile +4,79%.