Dopo una corsa al rialzo pressochè continua e durata oltre due mesi, il metallo prezioso ha attraversato nella settimana tra lunedì 7 e venerdì 11 marzo una fase di ridimensionamento che ha ridotto la quotazione al grammo di 73 centesimi di euro.
Con tre sedute su cinque in territorio negativo, l’oro si è assestato a fine periodo a 1.135,14 euro l’oncia, mantenendo in ogni caso una performance ampiamente positiva dall’inizio del 2016 (+13,69%).
Sintesi della settimana | E' di poco inferiore al due per cento il calo della quotazione nella settimana in oggetto; i fixing di fine seduta sono stati registrati, rispettivamente, a quota 37,23 euro al grammo (lunedì, massimo di periodo), a 36,89 (martedì), a 36,55 (mercoledì), quindi a 36,84 (giovedì, mini rimbalzo) e infine a 36,50 (venerdì, minimo di periodo).
Sintesi del mese | Il mese dall'11 febbraio alla stessa data di marzo, nonostante le ultime sedute in arretramento, conserva un risultato positivo nella misura di un +3,59%. Sul grammo di metallo prezioso, ciò si traduce in un apprezzamento assoluto di 1,26 euro a fronte di un range di oscillazione delle quotazioni di ampiezza pari a 2,36 euro.
Sintesi dell'anno | Anche sull'orizzonte degli ultimi 365 giorni, il metallo prezioso fa registrare un apprezzamento percentuale positivo nella misura del +4,29% che, in termini assoluti, equivale ad un prezzo al grammo passato da 34,99 euro a 36,50 (+1,51 €/gr). L'indice di dinamismo del periodo in esame è ben rappresentato dal 19,70% che separa minimo e massimo relativi, fatti registrare rispettivamente il 17 dicembre 2015 (a quota 31,11 €/gr) e il 7 marzo 2016 (a 37,23 €/gr).