La settimana delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con la vittoria del thycoon Donald Trump, se è stata assorbita in modo rapido dai mercati azionari, per quanto riguarda il metallo prezioso ha fatto segnare - specie dopo l’ufficializzazione dell’esito del voto - una marcata contrazione della quotazione, sia in euro sia in dollari, che ha riportato il metallo prezioso ai livelli dell’inizio del mese di ottobre.
Sintesi della settimana | Tra il fixing di chiusura di venerdì 4 e quello di venerdì 11 novembre la differenza sul prezzo del grammo di metallo prezioso è pari a -1,12 euro che, in percentuale, equivale ad un -2,98%. Il grafico settimanale mostra come ad una prima fase di contenute oscillazioni fino ai risultati dell' “Election Day“ americano siano seguite due sedute in netta flessione.
Sintesi del mese | Nell'arco degli ultimi trenta giorni il risultato globale è di sostanziale stabilità: l'oro, infatti, ha messo a segno dall'11 ottobre allo stesso giorno di novembre un +0,46% che si traduce in un apprezzamento del grammo di appena 17 centesimi di euro. Da notare tuttavia come nel periodo, tuttavia, dopo una prima fase in deciso rialzo, si siano registrate dapprima una fase di sostanziale stabilità ed una che, infine, ha quasi azzerato il guadagno, proprio nelle ultime sedute di contrattazione.
Sintesi dell'anno | Nonostante tutto, in relazione agli ultimi 365 giorni, l'oro fa ancora segnare un apprezzamento percentuale del +12,57% che equivale, sul prezzo in euro, ad una crescita di +4,08 euro. Minimo di periodo rimangono i 31,11 euro per grammo del 17 dicembre 2015, massimo i 39,72 raggiunti il 6 luglio 2016.
L'anno solare 2016 | Da inizio 2016 il metallo prezioso ha guadagnato il +13,90%, pari a +4,46 euro per grammo, avendo fatto registrare il primo fixing dell'anno solare a 31,10 euro.