Nell’ultima settimana, sebbene senza mostrare ancora una decisa inversione di tendenza, il metallo prezioso ha rallentato la propria corsa al ribasso iniziata, ormai, da metà aprile (per l’esattezza, dalla seduta del 14). Sebbene il guadagno messo a segno tra l’8 e il 12 maggio risulti inferiore al punto percentuale, ciò potrebbe indicare - secondo alcuni analisti internazionali - che il periodo di “presa di beneficio” sui mercati sia stia esaurendo lasciando spazio ad una nuova fase di richiesta con conseguente aumento della quotazione verso quei livelli ritenuti più consoni in rapporto allo scenario macroeconomico e geopolitico attuale.
Sintesi della settimana | Nel periodo, il metallo prezioso si è apprezzato di 31 centesimi di euro al grammo con una sola seduta su cinque, quella di martedì 9 maggio, in territorio negativo.
Sintesi del mese | Resta piuttosto pesante il bilancio degli ultimi trenta giorni: tra il 12 aprile e il 12 maggio, infatti, il metallo prezioso ha visto il proprio prezzo ridimensionarsi di ben il -6,14% che equivale, sul grammo, a -2,37 euro. Tra il massimo e il minimo di periodo (rispettivamente a 38,89 e 35,94 euro per grammo, ai fixing del 13 aprile e del 5 maggio) vi sono 2,95 euro di differenza, una forbice piuttosto ampia che, come evidenziato dal grafico, rispecchia la fase di volatilità del mercato.
Sintesi dell'anno | Spostandoci su un orizzonte temporale più ampio, quello annuale, si può notare che il risultato finale (pari ad un +0,57%) ha di fatto riportato le quotazioni ai livelli di metà maggio del 2016. Il fixing ha oscillato nel periodo tra un minimo relativo a quota 34,73 euro per grammo (22 dicembre 2016) e un massimo relativo a 39,72 euro per grammo (6 luglio 2016) con una forbice di 4,99 euro. L'ultima fase di calo ha ridimensionato anche i risultati messi a segno da inizio 2017: dalla prima seduta di quest'anno, infatti, l'oro guadagna il +2,19% che equivale, sul prezzo del grammo, a +0,78 euro.