Cinque sedute all’insegna di una sostanziale stabilità delle quotazioni, tra il 16 e il 20 febbraio, vedono il metallo prezioso mostrare dapprima – tra lunedì e martedì – un calo abbastanza deciso, poi recuperato in buona parte nel resto della settimana, seppure in un clima generale ancora dominato dall’incertezza.
Sintesi della settimana | Appena 24 centesimi di euro di calo è il risultato finale del periodo, con un passaggio del grammo d'oro fino da un fixing di 34,64 euro a 34, 39. Le quotazioni oscillano, sempre in termini di prezzo al grammo, in una forbice che separa la massima (34,64 €/gr, per l'appunto) dalla minima (34,11 €/gr, toccati martedì 17) di 53 centesimi. La performance settimanale è sintetizzabile in un ridimensionamento dello 0,53%, che permette di considerare come stabile il prezzo a fine periodo.
Sintesi del mese | L'ulteriore ridimensionamento nella settimana appena trascorsa è sebbene frazionario - appesantisce anche il bilancio relativo al mese di contrattazioni dal 20 gennaio al 20 febbraio che si chiude con un -3,81%, frutto di otto sedute con segno più su un totale di ventidue di contrattazione sul mercato dell'oro. Dal picco del periodo a 1.148,96 €/oncia del 23 gennaio scorso il minimo, a 1.060,78 €/oncia, è stato toccato il 17 febbraio. Il range di oscillazione del prezzo dell'oro resta in ogni caso contenuto, in una fascia di soli 1,36 euro tra apertura e chiusura.
Sintesi dell'anno | Rimane ancora robusto il guadagno annuale che si attesta a +11,51% (la scorsa settimana era pari a +13,84%, due settimane fa a +16,84%); in ogni caso, le ultime settimane di contrattazioni (dopo il picco raggiunto il 23 gennaio) sono state complessivamente al ribasso, limando parte della performance positiva messa a segno dalla seconda metà di novembre a fine 2014. Dopo mesi di oscillazioni tra 900 e 1.000 €/oncia, si intravede forse un nuovo livello di supporto collocabile tra 1.050 e 1.150.