Le dichiarazioni di Mario Draghi del 22 ottobre scorso in merito al costo del denaro nell’Eurozona - che la BCE ha lasciato invariato al minimo storico dello 0,05% - e all’intenzione di proseguire il Quatitative Easing di 60 miliardi di euro al mese almeno fino al prossimo settembre hanno spinto in basso l’euro rispetto al dollaro favorendo un aumento del prezzo dell’oro espresso nella valuta comunitaria. Il tutto, dopo un inizio di settimana all’insegna della stabilità.
Sintesi della settimana | Nella settimana in oggetto, il grammo di metallo prezioso si è mantenuto stabilmente sopra la quota dei 33 euro arrivando sfiorando addirittura quota 34 euro in chiusura di settimana. L'incremento di periodo è quantificabile al +1,54% pari, in termini assoluti, a 52 centesimi di euro per unità di peso.
Sintesi del mese | Appare positivo anche il mese dal 23 settembre al 23 ottobre; in termini percentuali, il fixing dell'oro ha messo a segno un robusto +4,19% che corrisponde ad un incremento del prezzo sul grammo di 1,36 euro. Nel periodo, le quotazioni hanno oscillato in un intervallo di ampiezza assoluta pari a 1,86 euro, tra il minimo di 32,02 euro per grammo toccato il 30 settembre e il massimo fatto registrare, come detto, per l'appunto il 23 ottobre.
Sintesi dell'anno | Pur ancora lontana dal massimo degli ultimi 365 giorni - i 36,94 euro per grammo toccati il 23 gennaio 2015 - la quotazione dell'oro nel periodo risulta superiore rispetto a quella del 23 ottobre 2014 nella misura del +8,08%. Se si considera il minimo di periodo, i 29,42 euro per grammo del fixing del 23 gennaio 2015, il guadagno sale addirittura al +15,19%. Nell'anno, il metallo prezioso ha oscillato in un'ampia forbice di 7,52 euro dei quali, al momento, 2,53 si sono concretizzati in incremento di quotazione.