Il “no” espresso dalla maggioranza dei Greci al piano europeo, le marcate turbolenze vissute sui mercati finanziari asiatici e la faticosa ripresa della trattativa tra Atene, le autorità comunitarie ed il Fondo Monetario Internazionale hanno visto in parallelo, per quanto riguarda l’oro, una settimana di flessione delle quotazioni che, sebbene non marcata, ha di fatto annullato i tentativi di recupero dell’ultimo mese.

La settimana dell’oro

Sintesi della settimana | Ha perso poco meno di 20 euro per oncia il metallo prezioso (per l'esattezza, sul grammo, 63 centesimi) nella settimana tra il 6 e il 10 luglio; nel periodo in esame, a due sedute iniziali di sostanziale tenuta ha fatto seguito un progressivo calo che si accentuato in particolare tra giovedì e venerdì, portando l'oro ad assestarsi su quota 1.036,10 euro l'oncia, pari a 33,31 euro per grammo.

Sintesi del mese | Anche il periodo dal 10 giugno al 10 luglio mostra un ridimensionamento della quotazione peraltro non troppo diverso è in assoluto come in percentuale è rispetto a quello messo fatto registrare nell'ultima settimana: nel mese, infatti, il fixing è sceso dell'1,31% contro una performance settimanale pari al -1,83%. Gli estremi di periodo si collocano rispettivamente a 1.060,73 euro l'oncia (34,10 euro per grammo) il 19 giugno scorso e al minimo toccato in chiusura, già indicato nella ''Sintesi della settimana'' è pari a 33,31 euro al grammo.

Sintesi dell'anno | E' dallo scorso 29 aprile che il metallo prezioso non sfonda quota 1.100 euro per oncia e, dopo essersi riavvicinato sporadicamente a tale soglia (per l'esattezza, il 1è giugno a 1.097,63 euro) si è repentinamente riassestato intorno ai 1.050 euro; l'anno tra il 10 luglio 2014 e la stessa data del 2015 fa tuttavia registrare ancora un segno positivo con una variazione percentuale del +5,12% ed un prezzo al grammo cresciuto da 31,69 a 33,31 euro.

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