L’11 settembre sembra essere una data infausta non solo nella memoria collettiva – a motivo dei ben noti fatti di New York del 2001 – ma anche per il mercato dell’oro che, venerdì scorso, ha messo in archivio una settimana contrassegnata da cinque sedute consecutive di calo del fixing, che hanno limato dalla quotazione del grammo di poco meno di un euro.
Sintesi della settimana | Il metallo prezioso ha aperto lunedì 7 settembre ancora sopra quota 1.000 euro l'oncia (per l'esattezza, a 1.003,45) per rimanere sugli stessi livelli (1.003,18 euro) fino alla chiusura di martedì 8 e ripiegare, in seguito, per tre sedute consecutive fino al fixing di fine settimana, che si è attestato a 974,15 euro l'oncia, pari a 31,32 euro per grammo. In percentuale, la quotazione del metallo prezioso ha lasciato sul terreno il 2,95%.
Sintesi del mese | Il mese di contrattazioni dall'11 agosto all'11 settembre mostra un andamento altalenante che dapprima ha visto il metallo prezioso (partito da 1.001,54 euro l'oncia) guadagnare il massimo relativo di periodo a quota 1.027,71 (33,04 euro per grammo) il 20 agosto, quindi oscillare nella fascia 985-1.015 euro per oncia fino al 3 settembre, quando è iniziata l'attuale fase discendente. Performance percentuale del mese in oggetto: -2,73%.
Sintesi dell'anno | In termini di risultato annuale, il fixing del metallo prezioso appare praticamente inalterato: se si considera, infatti, l'arco di tempo dall'11 settembre 2014 alla stessa data del 2015, l'oro ha perso appena uno 0,34%. Ad inizio periodo, l'oncia era scambiata a 959,75 euro; alla fine, come già detto, a 974,15. Nell'anno, il picco positivo rimane quello toccato il 23 gennaio a quota 36,94 euro per grammo, mentre il minimo è rappresentato dai 29,42 euro del 5 novembre 2014.