Quota mille euro l’oncia sfiorata, per l’oro, nella seconda settimana di dicembre. I dati economici, le tensioni sulle piazze finanziarie internazionali (partite dalla Grecia e propagatesi, con effetto domino, un po’ dappertutto), il prezzo del petrolio precipitato a causa della ripresa che stenta hanno favorito, per il metallo prezioso, un sostanziale condoliamento della quotazioni, sul quale ha influito anche un volume non elevato di offerta d’oro sui mercati internazionali.

La settimana dell’oro

Sintesi della settimana | Settimana di quotazioni praticamente stabili, con un finale a 31,45 €/gr dopo un picco a 31,83, pari a 990, 09 euro per oncia ed una fase scoppiettante che, tra lì’8 e il 10 dicembre, ha visto il metallo prezioso reagire – come sempre accade – alle tensioni borsistiche con un robusto e rapido incremento quantificabile in poco meno di 20 euro per oncia.

Sintesi del mese | Mese su mese, l’oro si è apprezzato del 4,64%, in termini assoluti di 1,40 €/gr. La positività dell’andamento si evidenzia anche dal delta tra quotazione minima e massima, pari ad 1,88 euro: ciò significa che considerando tutte le oscillazioni positive e negative, il metallo prezioso ha saputo capitalizzarle in gran parte al rialzo, proseguendo in una tendenza positiva che abbiamo evidenziato già nei report delle ultime settimane.

Sintesi dell’anno | Sfiora il 10% (per l’esattezza, si colloca a 9,76%) la crescita del prezzo dell’oro, in euro, tra il 12 dicembre 2013 e la stessa data del 2014. Un anno fa, il 12 dicembre 2013, la quotazione era di 891,09 euro per oncia (28,65 €/gr), e il 30 dicembre sarebbe stata limata ulteriormente al ribasso ad 873,14 (28,07 €/gr), minimo assoluto del periodo. Tenuto conto di ciò, e del fatto che tra quotazione minima e massima del periodo si registra uno scarto di 3,92 €/gr, i +2,80 €/gr di apprezzamento finale appaiono un risultato più che rispettabile.

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