La prima settimana di giugno è stata una settimana d'oro. Il metallo giallo ha raggiunto il picco massimo da oltre un anno di 1.348 dollari l'oncia, in rialzo di oltre l'1%. Tra gli eventi che hanno inciso sul mercato la minaccia dei dazi americani contro il Messico che ha preoccupato gli operatori economici e dato una spinta alla ricerca di beni rifugio. Dopo l'accordo fra Stati Uniti e Messico il metallo giallo è arretrato a 1,330.46 dollari rimanendo comunque in prossimità dei massimi dell'anno.
“Le tariffe contro il Messico“ hanno mostrato che nessun Paese è immune dall’arma commerciale imbracciata dagli Stati Uniti per raggiungere gli obiettivi dell’amministrazione Trump e questo aumenta la possibilità che l’economia globale perda fiato” ha spiegato l’analista Edward Moya di Oanda (fonte Reuters). Il risultato è che gli investitori sono tornati a scegliere l’oro, bene rifugio per eccellenza nei periodi di incertezza.
Alla guerra commerciale di Trump si sono unite le politiche monetarie della Fed, che hanno acceso le aspettative di un taglio dei tassi di interesse in seguito al rallentamento dell'economia americana.
Anche il dollaro è sceso ai minimi da oltre due mesi rispetto a un paniere delle principali valute, portando a uno speculare rialzo dell’oro.