Ad inizio novembre abbiamo dato spazio alla notizia riguardante l’introduzione di nuove normative imposte dal governo indiano al fine da limitare le importazioni d’oro dall’estero, che pesano in modo notevole sulla bilancia commerciale di New Delh.

La siccità “prosciugherà” anche il mercato aureo indiano?

Il metallo prezioso, infatti, subito dopo il petrolio greggio rappresenta la voce più consistente dell'import indiano, soprattutto a causa della forte richiesta del settore gioielleria.

L'ultimo trimestre dell'anno, in particolare, rappresenta uno dei periodi di maggior consumo di oro in India: nella stagione dei matrimoni tradizionali, infatti, si concentra oltre un terzo della domanda annuale ma quest'anno - a quanto riporta il portale 'Mining.com' - la perdurante siccità che affligge vaste regioni del grande paese potrebbe determinare una marcata contrazione nella richiesta di metallo prezioso.

Se si considera, infatti, che - mediamente - il 50% del costo di un matrimonio indiano tradizionale è rappresentato dall'acquisto di oro in lingotti e sotto forma di gioielli, è semplice intuire come in un'economia tuttora basata su una forte componente rurale gli eventi atmosferici sfavorevoli possano comportare una marcata riduzione dei budget a disposizione per le cerimonie familiari.

Secondo un articolo a firma di Frik Els (leggi qui il testo completo), il quarto trimestre 2015 potrebbe rivelarsi, per il mercato interno dell'oro indiano, addirittura il peggiore degli ultimi otto anni; a livello di importazioni dall'estero, in ogni caso, l'India dovrebbe raggiungere entro dicembre le 900 tonnellate metriche che si sommano alle oltre 20.000 tonnellate - ma la quantità esatta è sconosciuta - possedute dalle migliaia di templi indù del paese e da decine di milioni di famiglie, sotto forma di patrimoni privati.

Prodotto aggiunto alla wishlist