L’analista Frank Holmes, dalle colonne del blog “SeekingAlpha” (leggi qui il post completo) ha pubblicato all’inizio di giugno i dati relativi alle dieci miniere d’oro che, nel mondo, sono risultate le più produttive nel corso del 2015.
Un pò a sorpresa, il paese che ha fatto registrare la maggior crescita percentuale nell'estrazione di metallo prezioso è stato, lo scorso anno, il Messico che, passando da 112 a 133 tonnellate, ha incrementato la propria offerta di ben il 18%; la produzione indonesiana è cresciuta del 20%, quella del Kazakhstan del 29% e questi dati, uniti a quelli degli altri paesi, hanno determinato una produzione mondiale che è salita, rispetto al 2014, dell'1,8% fino a quota 3.211 tonnellate di metallo prezioso.
Venendo ai siti estrattivi, al decimo posto in classifica vi è la miniera australiana di Boddington che ha prodotto 24,7 tonnellate d'oro contro le 21,6 del 2014; al nono il complesso di Lihir, nella Papua Nuova Guinea, che con 25,0 tonnellate (contro le 20,3 del 2014) stacca di poco il sito messicano di Peñasquinto (26,8 tonnellate contro 17,7 dell'anno precedente) mentre al settimo posto si collocano le miniere d'oro statunitensi di Carlin, la cui produzione è tuttavia scesa dalle 28,2 tonnellate del 2014 a 27,6 nel 2015.
Sesta posizione per il sito peruviano di Yanacocha, con 28,6 tonnellate di metallo prezioso estratte nel 2015 (in contrazione rispetto alle 30,2 del 2014), mentre il quinto posto è appannaggio delle miniere di Pueblo Viejo, a Porto Rico, con 29,7 tonnellate di fino prodotte (ma erano ben 34,5 nel 2014). Al quarto posto si colloca invece il sito americano di Cortez, nel Nevada, con 31,1 tonnellate d'oro a fronte delle 28,1 estratte nel 2014.
Gradino più basso del podio per un altro 'gold field' a stelle e strisce situato nel Nevada, quello di Goldstrike che ha fatto registrare lo scorso anno una produzione di 32,8 tonnellate contro le 28,1 dell'anno precedente. Un risultato molto positivo, ma ben lontano da quello conseguito dalla miniera indonesiana di Grasberg che nel 2015 ha fornito ben 42,3 tonnellate di metallo prezioso contro le 38,8 del 2014. In vetta, infine, si conferma con 61,0 tonnellate e perfettamente in linea con la produzione dell'anno 2014, il gigantesco sito minerario di Muruntau, in Uzbekistan, di proprietà del governo di Tashkent, scoperto nel 1958 e per il quale si stimano ancora riserve non scavate per una quantità d'oro variabile tra le 2.500 e 5.300 tonnellate.