Iniziamo, contestualmente all’avvio del nuovo servizio di newsletter di Bolaffi Metalli Preziosi S.p.A. e al costante aggiornamento della pagina News, un compendio a puntate per conoscere meglio l’oro, elemento principe al centro del mercato dei metalli da investimento. Nozioni scontate per alcuni, inedite per altri ma che – a nostro parere – possono contribuire all’obiettivo di avere una visione più chiara ed approfondita sul bullion partendo proprio “dai fondamentali”. Fondamentali che non possono non prendere le mosse dalla natura dell’oro e dalla sua presenza in natura.

L’ABC del metallo prezioso

L'oro è un elemento chimico il cui numero atomico, nel sistema periodico, è 79. Il suo simbolo è Au (dal latino aurum). È un metallo di transizione duttile e malleabile e presenta in natura un colore giallo, dovuto all'assorbimento delle lunghezze d'onda del blu dalla luce incidente. La sua densità è di 19.250 kg/m3, ciò significa che un cubetto con lato di appena 10 centimetri (un decimetro cubo di volume) equivale a ben 19,250 chilogrammi d’oro puro. La malleabilità dell’oro è testimoniata da un efficace esempio: un solo grammo d’oro puro può venir lavorato fino a trasformarlo in una lamina sottilissima della superficie di circa un metro quadrato.

E’ inattaccabile dalla stragrande maggioranza dei composti chimici e reagisce i solo con lo ione cianuro e l'acqua regia (acido nitroclorico o acido cloronitrico, una miscela instabile a temperatura ambiente formata da una parte di acido nitrico e tre parti di acido cloridrico concentrati). A contatto con il mercurio si scioglie in forma di amalgami. Non si altera, invece, né per effetto dell’ossigeno, né dell’umidità o della temperatura (salvo in caso di fusione, cioè di passaggio dallo stato solido a quello liquido, alla temperatura di 1064,8 °C). È un ottimo conduttore di elettricità, il migliore tra i metalli dopo l'argento e il rame ma, a differenza di questi, è meno esposto a fenomeni di ossidazione e per questo viene utilizzato per contatti o conduttori di dimensioni microscopiche, ad esempio nei computer e negli impianti audio.

L’oro si trova in natura sotto tre forme: in pepite, in grani e in pagliuzze. Può essere presente nelle rocce, sotto forma di filoni, e nei depositi alluvionali. Simbolo di valore, purezza e inattaccabilità, è stato probabilmente il primo metallo ad essere lavorato nella storia dell’evoluzione umana ed è tuttora impiegato nella monetazione, in gioielleria, per applicazioni mediche e nell’industria elettronica. In natura, l’oro può essere presente anche sotto forma di lega naturale, insieme ad una percentuale di argento oscillante tra l’8% e il 10%: in tal caso si parla di elettro (dal greco elektron, ossia “ambra”, a motivo del colore di questa, che ricorda quello della resina fossile).

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