La London Bullion Market Association (LBMA) è - come ben noto - un’associazione, attiva a livello globale e con sede a Londra, che opera per la promozione e la regolamentazione del commercio relativa al metallo prezioso, in particolare sulla storica piazza della capitale britannica presso la quale viene definito uno dei fixing di riferimento principali del pianeta per quanto riguarda l’oro. 

LBMA e Bank of England, “Blood Brothers” tra luci e ombre

''Mentre è noto a molti, vagamente o per certo - scrive Ronan Manly nel blog 'BullionStar' - che la Banca d'Inghilterra nutre un ovvio 'interesse' per il mercato dell'oro di Londra, la sempre più stretta relazione tra la Bank of England e LBMA tende a essere sempre meno apprezzata. Questo rapporto 'stretto e familiare' si conferma anche nella recentissima nomina di un ex rappresentante di alto livello, l'ex capo della Divisione valuta estera di Bank of England Paul Fisher, quale nuovo 'presidente indipendente' del Comitato di gestione LBMA''.

Ciò che è ha sollevato sia in Ronan Manly che in altri analisti del settore metalli preziosi più di un interrogativo è, inoltre, il fatto che lo stesso Paul Fisher sia stato in passato rappresentante per conto della Banca d'Inghilterra, con lo status di osservatore, presso lo stesso Comitato di gestione LBMA di cui è appena stato nominato 'presidente indipendente'. E si tratta - chiosa Manly, usando un'espressione tipicamente anglosassone - dell'ennesimo 'elephant in the room' per quanto riguarda il mercato del metallo prezioso e la trasparenza della sua gestione, ossia di un fatto che, per quanto ovvio e appariscente, è stato minimizzato e che i media finanziari tradizionali a Londra hanno scelto 'comodamente' di ignorare.

Bank of England - la banca centrale britannica, nonchè istituto di emissione principale del Regno Unito - e la London Bullion Market Association sarebbero ormai 'fratelli di sangue', non solo per lo storico legame che vede la banca e il mercato aureo londinese collegati fin dal lontano 1694, ma anche perchè - pur non essendo membro di LBMA - la banca fornisce le infrastrutture di custodia ai soci ed un servizio di 'osservatori ombra' che vigilano sulle attività dell'associazione.

Altre correlazioni tra le due realtà operative nella City vengono inoltre messe in evidenza in un lungo e interessante articolo che potere leggere a questo indirizzo. Ne conclude l'autore come, di fatto, LBMA ormai possa essere considerata una sorta di 'front office' del Dipartimento valute estere della Bank of England, ossia come un'appendice facilmente manipolabile per imporre al mercato dell'oro un andamento predefinito a tavolino.

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