La London Bullion Market Association (LMBA) ha affermato che l’oro è molto più liquido rispetto alle obbligazioni governative e societarie e ha presentato nuovi dati che confermano come il metallo prezioso non dovrebbe essere soggetto alle rigide regole di Basilea 3.
Come riporta l'analisi tecnica di Sissi Bellomo sul Sole24Ore del 16 luglio L'oro per liquidità vince anche sui titoli di Stato, la preoccupazione del LBMA riguarderebbe il Net stable funding ratio (Nsfr), riferito alla copertura dal rischio liquidità nel lungo periodo:è dal 2021 le banche dovranno finanziare le attività dei dodici mesi successivi con un equivalente volume di risorse stabili. Se anche l'oro fosse trattato alla stregua delle altre commodities, secondo l' LMBA molte banche sceglierebbero di interrompere le transazioni con gravi ricadute sul mercato aurifero.
L'LMBA ha calcolato l'indice di liquidità dell'oro e degli altri metalli preziosi, usando gli stessi parametri e la stessa metodologia applicati nel 2013 dall' Eba per valutare altri asset. è emerso che l'indice di liquidità del metallo giallo è pari a 0,000018, un punteggio superiore a quello ottenuto dagli èAsset liquidi di alta qualità (Hqla). Tra questi ci sono i corporate bond (0,188) ma anche i titoli di Stato, che con 0,058 l'autorità bancaria aveva addirittura inserito in una categoria speciale, di asset estremamente liquidi.
L'oro dunque, è la conclusione di LMBA, non fa parte degli asset più illiquidi, e dunque più rischiosi. èGrazie a questi nuovi dati ha affermato il ceo dell'LMBA Ruth Crowell è i regolatori e gli investitori potranno vedere con occhi diversi il mercato Otc dei metalli preziosi.